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Politica

Gori: “Con questi tagli temo di dover fare scelte impopolari”

Tempo di bilanci per i Comuni bergamaschi, tempo di preoccupazioni per i sindaci che sono costretti ai salti mortali per far fronte ai tagli imposti dal governo.

“Con questi tagli temo di dover fare scelte impopolari”. Tempo di bilanci per i Comuni bergamaschi, tempo di preoccupazioni per i sindaci che sono costretti ai salti mortali per far fronte ai tagli imposti dal governo. Il primo cittadino di Bergamo Giorgio Gori è intervenuto durante l’incontro organizzato da Anci (l’associazione dei Comuni), a Palafrizzoni, insieme ai colleghi di tutta la provincia di Bergamo, al presidente della Provincia Matteo Rossi e al presidente di Anci Lombardia Roberto Scanagatti.

Gori è preoccupato. “Siamo al livello di guardia – spiega il sindaco -, il taglio di spesa corrente è pesantissimo. A Bergamo partiamo da oltre cinque milioni di euro in meno: fare il bilancio è diventato un esercizio complesso. La spending review non è sufficiente. Il paese sta facendo uno sforzo enorme per cercare di rilanciare la produzione e i consumi. Si abbassano le tasse sul lavoro e si stabilizzano gli 80 euro. Ma non possono essere misure gratis, ma il prezzo lo pagano prevalentemente i territori”.

Il sindaco di Bergamo non dimentica anche le pesanti conseguenze dei tagli sulle Province: “Sono tutte condannate al dissesto – se non quest’anno certamente nel 2016 o l’anno successivo. Lo dico senza giri di parole: la manovra sulle province e città metropolitane è senz’ombra di dubbio il punto più critico della Legge di stabilità 2015 e rischia di compromettere l’attuazione della riforma Delrio, con pesantissime conseguenze sui servizi essenziali rivolti ai cittadini. C’è un problema Lombardia, in particolare. Se in altri casi si è scelta la strada della restituzione alle Regioni di tutte le precedenti deleghe – al netto delle funzioni fondamentali fissate dalla legge -, per poi contrattare con le Regioni i nuovi affidamenti, in modo che a ciascuna delega corrisponda adeguata copertura finanziaria, in Lombardia scontiamo la melina della Giunta Maroni, che nel suo lasciare tutto “com’era” si sta assumendo la responsabilità di portare dritte al default le province lombarde.  I tagli della legge di stabilità non sono infatti conciliabili con il lasciare “tutto com’era”. E’ una scelta cinica e opportunistica, che saranno i cittadini a pagare. Io credo che i Comuni lombardi non possano assistere a tutto questo senza farsi sentire”.

Anche il presidente della Provincia di Bergamo Matteo Rossi mette in guardia i colleghi dal dissesto in cui rischia di incorrere via Tasso: “Veniamo da una settimana importante in cui abbiamo approvato all’unanimità il nuovo statuto, e nei prossimi venti giorni opereremo la riorganizzazione interna per mettere ancor più la Provincia a servizio dei Comuni e del territorio. La vera spada di Damocle è, qualora non cambiassero le cose, il dissesto di tutte le Province lombarde, che ricadrebbe inevitabilmente sui Comuni e sui territori.  Noi questo l’abbiamo capito, spero sia così anche a Roma e a Milano. Ma anche se i governi Renzi e Maroni attuassero scelte indirizzate verso il territorio, a Bergamo avremo una difficoltà in più. Parlo dei 16 milioni di debiti sull’assistenza e il trasporto ai disabili lasciati in eredità da chi ci ha preceduto, e questo nonostante gli uffici avessero per tempo e ripetutamente lanciato l’allarme. Una scelta veramente irresponsabile che oggi stiamo pagando tutti. Noi perseguiremo il dialogo coi Comuni per trovare una soluzione condivisa e mi spenderò verso istituti e fondazioni affinché assumano questa come una questione prioritaria”.

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