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Confindustria

I rifiuti riciclabili di Expo Milano alla Montello Spa fotogallery

“I rifiuti riciclabili di Expo arriveranno qua – ha sottolineato Roberto Sancinelli – e noi per primi siamo orgogliosi di mostrare una macchina rodata al meglio per questa importante sfida”. Secondo incontro dello stage di aggiornamento proposto da Confindustria Bergamo ai docenti delle superiori di I e II grado.

Il presente sono le plastiche miste, ambito nel quale Montello Spa è maestra nell’arte del riciclaggio. Il futuro prossimo sarà il biometano, che l’azienda si prepara a ricavare dal riciclo dei rifiuti alimentari, burocrazia permettendo.

Asset tecnologici esemplari di come l’azienda bergamasca, fortemente orientata all’innovazione, sia diventata nel suo ambito un punto di riferimento di livello europeo. Lo ha sottolineato Roberto Sancinelli, presidente della società, che ha accolto gli insegnanti delle scuole secondarie di I e II grado nell’ambito dello stage alla scoperta delle imprese eccellenti organizzato da Confindustria Bergamo. Il gruppo ha visitato le due linee distinte di lavorazione, il primo dedicato al riutilizzo dei materiali plastici, il secondo dei rifiuti organici, dove operano in totale 450 dipendenti, a ciclo continuo, 24 ore al giorno 7 giorni su 7.

“Non a caso siamo fra i pochissimi complessi industriali – ha sottolineato Roberto Sancinelli – in grado di offrire la mensa in funzione giorno e notte”. Una fabbrica in perenne movimento, anche perché il cuore del riciclo dell’organico, la massa di batteri che compie il miracolo di trasformare i rifiuti in nuova risorsa, è cosa viva che deve essere costantemente controllata e alimentata. Roberto Sancinelli ha insistito sul nuovo concetto di economia circolare, dove un riciclo sempre più raffinato permette che le attività umane siano organizzate in modo che i rifiuti di qualcuno diventino risorse per qualcun’altro.

Non a caso alla Montello ha appena fatto visita Helmut Maurer, della Commissione Ambiente dell’Unione Europea, massimo esperto dei processi di gestione dei rifiuti, insieme con il direttore generale della commissione, Karl Friedrich Falkenberg.

“I rifiuti riciclabili di Expo arriveranno qua – ha sottolineato Roberto Sancinelli – e noi per primi siamo orgogliosi di mostrare una macchina rodata al meglio per questa importante sfida”. Metà dello stabilimento è dedicata al riciclo della plastica, l’altra metà ai rifiuti organici. Sul fronte della plastica, l’azienda bergamasca lavora 120 mila tonnellate l’anno di bottigliette, contenitori e imballaggi e li trasforma per il 75% in materia prima, ovvero granuli e scaglie di polietilene o Pet, e per il 25% in combustibile solido secondario, utilizzato nei cementifici al posto del coke petrolifero. La plastica ritrova una seconda vita con le destinazioni più disparate, in Italia e anche all’estero, come fibra tessile o materiale edile e contenitori vari.

Dall’umido si ricavano biogas e fertilizzante. Il biogas viene trasformato a sua volta in energia elettrica e termica, che rendono il sito industriale autosufficiente, mentre l’energia elettrica in eccesso viene immessa nella rete. Quest’ultima fetta di biogas in un futuro molto prossimo, indicativamente entro fine anno, potrà essere trasformato in biometano. Il biogas derivato dai rifiuti organici, infatti, è composto al 60% da metano e per il resto da anidride carbonica. L’anidride verrà scorporata e recuperata per utilizzi industriali. Il metano verrà invece riutilizzato come fonte energetica nobile.

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