Giocamico, il progetto che attraverso incontri psicologici prepara i piccoli pazienti all’intervento chirurgico e agli esami diagnostici più invasivi o fastidiosi, è stato premiato dal comitato scientifico della seconda edizione del “Premio Persona e Comunità”, con il primo premio nella sezione Solidarietà e servizi socio-sanitari e, unico tra tutti i progetti presentati, la Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica essendo stato quello che ha ottenuto il punteggio più alto in assoluto.
Il Premio Persona e Comunità si propone di valorizzare e diffondere le migliori esperienze finalizzate allo sviluppo, al benessere ed alla cura della persona, realizzate da Pubbliche amministrazioni e organizzazioni di volontariato per il miglioramento concreto della qualità della vita, in un’ottica di servizi offerti ai cittadini.
La cerimonia di premiazione si è svolta il 27 febbraio al Centro congressi della Regione Piemonte, in occasione del convegno “La centralità della Persona nei migliori progetti della PA e del Volontariato”. Nella motivazione del Comitato scientifico si legge: “Progetto che applica correttamente i fondamenti della Psicologia della salute, predisponendo un percorso individuale finalizzato ad aiutare i bambini e gli adolescenti che dovranno essere ospedalizzati a prepararsi psicologicamente e consapevolmente alle terapie invasive a cui si dovranno sottoporre. È un progetto il cui obiettivo è quello di mantenere l’integrità della persona nella struttura ospedaliera, in una logica di miglioramento della cura”.
LAURA CHIAPPA, OSPEDALE PAPA GIOVANNI XXIII
“Sui diritti del bambino in ospedale molto è stato fatto, ma quando si affronta il nodo cruciale, quello di una partecipazione consapevole alle scelte terapeutiche, spesso si rischia di rinunciare credendo che i bambini non possano capire – evidenzia Laura Chiappa -. Giocamico è una sorta di consenso informato a misura di bambino, realizzato con il linguaggio e le modalità adatte a loro. Le nostre psicologhe sono riuscite, con pazienza e fantasia a superare anche le barriere linguistiche e i limiti dovuti alla disabilità. A dimostrazione che i bambini capiscono benissimo, quando gli adulti si mettono in gioco”.
Giocamico è un progetto che attraverso il gioco vuole aiutare i bambini ricoverati a prendere coscienza del percorso di cura che dovranno seguire e delle emozioni che provano.
Grazie ad attività ludiche specifiche, Giocamico punta a trasformare i bambini e i ragazzi da soggetti passivi a protagonisti di ciò che stanno vivendo. La sala operatoria diventa così un’astronave, l’intervento un viaggio avventuroso: grazie a suoni, immagini e simulazioni, la cura non viene solo raccontata, ma vissuta con situazioni diverse in base all’età dei bambini.
“Ci rivolgiamo ai bambini e ragazzi di età compresa tra i 3 e i 17 anni – spiega Maria Simonetta Spada –, che partecipano all’attività quasi sempre alla presenza dei genitori. Il nostro intervento vuole infatti aiutare l’intero nucleo familiare ad assumere un atteggiamento attivo e consapevole rispetto all’iter di cura che devono affrontare. In questi anni Giocamico si è in realtà dimostrato anche un’occasione preziosa di contatto a due vie, che ci ha aiutato a riconoscere bisogni e domande specifiche di sostegno, supporto e rielaborazione dei vissuti emotivi connessi alla malattia, espressi dai genitori e dai giovani pazienti, portandoci quando necessario ad attivare percorsi di consultazione e supporto psicologico specifici”. Lo scorso anno l’attività è triplicata: in totale le psicologhe hanno svolto 444 incontri con i bambini, 47 colloqui con i genitori, 287 discussioni di casi insieme all’équipe curante e 21 presenze negli ambulatori, per un totale di oltre 600 ore di lavoro sul campo.
A beneficiarne bambini che si apprestavano ad affrontare interventi chirurgici, cateterismi e/o procedure diagnostico-terapeutiche invasive. Una crescita che è dovuta soprattutto al fatto che nel 2014 Giocamico è stato esteso a tutte le Unità che si occupano della cura dei bambini, dalla Chirurgia pediatrica alla Cardiochirurgia, fino alla Neurochirurgia e all’Ortopedia, grazie all’entusiasmo delle Associazioni “Amici della Pediatria” e “L’Orizzonte di Lorenzo ONLUS”, che hanno trovato in Brembo s.p.a. un prezioso sostenitore e in Cristina Bombassei la madrina del progetto.
“Siamo molto felici di questo premio e dei risultati che il progetto sta ottenendo – dichiara Milena Lazzaroni, presidente di Amici della Pediatria -. Nell’anno del nostro venticinquesimo anniversario dalla fondazione, questi risultati sono una testimonianza importante della nostra mission e della fiducia che i sostenitori, in questo caso Brembo s.p.a., ripongono nella nostra associazione, permettendoci di realizzare progetti ambiziosi a favore dei bambini in ospedale. Siamo convinti di essere parte integrante di un cambiamento culturale che la grande squadra di operatori del Papa Giovanni XXIII sta compiendo a favore di tutti i bambini. Il gioco è il linguaggio che crea relazione con il bambino ed è fondamentale accoglierlo e garantirlo quale momento di espressione libera delle emozioni”.
“Siamo felici che l’impegno e la dedizione di questo team di professionisti siano stati riconosciuti e premiati – sottolinea Cristina Bombassei, CSR Officer di Brembo -. Il progetto ci è parso interessante sin dal primo momento per il modo nuovo di prendersi cura del paziente e per la possibilità di replicare questo modello in altre realtà con risultati significativi. Sappiamo quanto sia importante per i familiari avere corrette informazioni in queste situazioni così difficili e delicate, ed essere sostenuti da professionisti nel dialogo con i propri figli.”
“Il progetto Giocamico si rivela un canale privilegiato per conoscere ed intercettare i bisogni del bambino e della sua famiglia durante la permanenza in ospedale – spiega Alessandra Panarese, presidente dell’Associazione L’Orizzonte di Lorenzo –. I bambini affetti da cardiopatia congenita molto spesso hanno storie cliniche che necessitano frequenti ricoveri in ospedale. Con Giocamico essi assumono un ruolo attivo nel percorso di cura esprimendo i propri bisogni e paure”.
Lo scorso anno l’Ospedale Papa Giovanni XXIII si è fatto anche promotore di un’analisi di customer satisfaction, con l’intento di comprendere cosa pensano i genitori di questo servizio e costruire una banca dati per monitorare il progetto negli anni e progettarne gli sviluppi.
Al termine dei singoli percorsi di Giocamico è stato quindi distribuito un questionario a tutte le famiglie e ai bambini inclusi nel progetto. Le risposte confermano un deciso aumento della consapevolezza del percorso di cura e della serenità con cui viene affrontato, sommati ad una percezione pressoché unanime dell’utilità dell’intervento delle psicologhe e ad un apprezzamento da parte dei bambini riguardo l’attività svolta. In termini assistenziali e relazionali questa maggiore consapevolezza si è tradotta in un minore ricorso alla sedazione per svolgere esami come Tac e risonanza, in una migliore relazione con i curanti e in una maggiore aderenza al percorso terapeutico proposto.
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