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La recensione

Un Mediterraneo di pace e gioia: è l’orchestra di via Padova con Allayali fotogallery

Nella zona più multietnica di Milano nasce un'orchestra capace di fondere culture musicali differenti: l'ultimo progetto si chiama Allayali che, partendo dalla tradizione popolare del Maghreb esplora le musiche di tutto il mondo arabo in un'ottica di dialogo e pace.

di Dario Guerini

Oggi parliamo di un’orchestra nata nella zona più multietnica di Milano che in pochi anni è diventata una delle realtà più interessanti e innovative nel panorama musicale italiano. Si tratta dell’orchestra di via Padova che nasce nel 2006 dall’incontro di musicisti professionisti provenienti da paesi e culture musicali differenti.

Via Padova, si sa, rappresenta un luogo dove alla paura dello straniero si è sostituita la volontà di valorizzare le diversità etniche, con l’innesto di stimoli culturali di alta qualità fra persone diverse. Una via da evitare che vuole diventare una strada del mondo, una finestra aperta sul futuro, un laboratorio di convivenza civile. L’orchestra di via Padova è simbolo di questa apertura e si esprime attraverso note e linguaggi musicali che anziché creare steccati uniscono con l’arma della contaminazione. Il Comune di Milano ne ha riconosciuto ufficialmente il valore candidando l’orchestra all’Ambrogino d’oro nel 2012 e affidandole l’Anfiteatro della Martesana come sede delle prove e dei concerti. Dall’ottobre dello scorso anno l’orchestra suona all’Auditorium di Via Valvassori Peroni (che presto sarà dedicato al chitarrista Stefano Cerri scomparso 15 anni fa), nell’ambito della programmazione di Area M.

Il suo ultimo concerto risale a giovedì 19 febbraio. Con un gruppo di sei elementi ha presentato il progetto Allayali, un mix di sonorità provenienti dal mondo arabo. A suonare sul palco sono stati: Aziz Riahi, alla voce, oud, darbouka e violino, Marta Pistocchi, al violino, Walter Parisi, al violoncello, Andrea Migliarini, alla batteria, Andrea Quaglia, al basso, e il direttore Massimo Latronico, alla chitarra classica ed elettrica.

L’Allayali riunisce musicisti di world music provenienti da diversi percorsi professionali ed umani in un progetto di ampio respiro. Partendo dalla tradizione popolare del Maghreb, il gruppo esplora le culture e le musiche di tutto il mondo arabo, attraversando Africa ed Asia, da Casablanca a Baghdad, in un’ottica di dialogo e di pace.

Alle sonorità tipiche di voce, liuto, e percussioni, si affiancano violoncello, violino e chitarra classica sax e clarinetto le cui contaminazioni si intrecciano con la tradizione, guidando l’ascoltatore verso atmosfere emotive intense e sconosciute. La musica dell’Allayali, fa emergere l’immagine di un altro Mediterraneo, un mare di pace che ha nella propria essenza l’allegria, la sete di libertà e la voglia di confronto. L’incontro tra l’orchestra di via Padova e Area M era inevitabile, cementato dalla volontà di valorizzare i territori cittadini con offerte musicali innovative e sperimentali.

M come musica, M come Milano. Il nuovo quartiere della musica abbraccia tutta la zona di Città Studi: da Piazza Leonardo Da Vinci, all’Orto Botanico e l’Auditorium, entrambi in via Valvassori Peroni, fino alla basilica dei Santi Nereo e Achilleo in viale Argonne 59, il Teatro Leonardo in via Ampere o il Menotti in via Ciro Menotti. Più osterie, locali e caffè sempre in Città Studi. Diverse realtà del quartiere hanno deciso di unirsi e creare un ricco programma che movimenta piazze, vie, spazi pubblici, teatri, bar e locali a ritmo di jazz.

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