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Politica

Convegno sulla riforma della sanità, Mantovani fa il pieno: “Equità di accesso e libera scelta”

Un pubblico ampio, attento e soprattutto di alto livello quello che ieri sera all’ex Borsa Merci di Bergamo ha partecipato al convegno “La sanità in Regione Lombardia. La proposta di riforma di Forza Italia”, promosso dalle Associazioni “Brasca”, “Yurta” e “Agorà” e nel quale ha tenuto banco la presentazione di Mario Mantovani, Vice Presidente ed Assessore alla Salute di Regione Lombardia.

Un pubblico ampio, attento e soprattutto di alto livello quello che ieri sera all’ex Borsa Merci di Bergamo ha partecipato al convegno “La sanità in Regione Lombardia. La proposta di riforma di Forza Italia”, promosso dalle Associazioni “Brasca”, “Yurta” e “Agorà” e nel quale ha tenuto banco la presentazione di Mario Mantovani, Vice Presidente ed Assessore alla Salute di Regione Lombardia. Sul palco insieme a lui, i Presidente delle tre associazioni (Matteo Oriani, Carlo Scotti Foglieni e Manuel Salvi) nonché il Senatore Marco Pagnoncelli.

MANTOVANI: LOMBARDIA ECCELLENZA, CONTINUIAMO AD INNOVARE – «A Bergamo il sistema sanitario eroga quasi 17 milioni di prestazioni ambulatoriali annue, con una spesa complessiva sanitaria di un miliardo di euro: non abbiamo dubbi sul fatto che la sanità lombarda sia un’eccellenza. Perché riformarla? È presto detto: in vent’anni molto è cambiato nella società, a partire dal progressivo invecchiamento della popolazione. Entro il 2030 saranno oltre 3 milioni i lombardi con più di 65 anni e un milione quelli sopra gli 85», ha detto Mantovani spiegando la proposta di legge di Forza Italia, pensata quale «contributo in termini di coerenza, semplificazione, efficacia» per il dibattito in corso sulla riforma a seguito della delibera approvata a gennaio dalla Giunta Maroni.

SANITÀ DI ALTO LIVELLO PER TUTTI – «L’obiettivo – ha detto ancora il Vice Presidente della Regione – è quello di garantire una salute di alto livello per tutti, indipendentemente dalle possibilità economiche. Non vogliamo vedere pensionati che vivono con 500 euro al mese dover scegliere fra la cena di una settimana e un esame medico. Che poi a erogare il servizio sia una struttura pubblica o privata, alla Regione cambia ben poco: il costo (grazie ai tetti di spesa) è identico, ma così il cittadino ha una più ampia possibilità di scegliere dove e da chi farsi curare».

SCELTA LIBERA, MA ANCHE CONSAPEVOLE E RESPONSABILE – «Rispetto a quello che vorrebbero i nostri alleati leghisti, noi ci battiamo per un modello con un’impronta più marcatamente liberale. Quindi, scelta libera per i cittadini. Ma ora c’è un passo in più: la scelta deve essere anche consapevole e responsabile, così da indirizzare al meglio le esigenze del malato», ha spiegato Mantovani. Sul territorio (con bacini di utenza di norma non inferiori ai 600 mila abitanti) nasceranno per questo motivo le AIS (Aziende Integrate per la Salute): «Non più divisioni tra ospedale e territorio, ma uniche realtà capaci di garantire un percorso di cura globale ed integrato della persona: da una parte attività volte alla prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, prestazioni a bassa e media complessità (settore territoriale), dall’altra prestazioni sanitarie specialistiche a livelli crescenti di complessità e prestazioni di emergenza urgenza (settore ospedaliero)». L’obiettivo dichiarato è quello di avere meno code ai pronto soccorso e più qualità nell’ospedale. Al centro, il ruolo dei medici e dei pediatri di famiglia, che «amplieranno la loro azione di presidio anche insieme a colleghi specialisti pubblici e privati, fino alla presa in carico globale del cittadino, anche tramite nuove forme aggregative». Le farmacie, inoltre, saranno chiamate ad erogare sempre maggiori servizi.

ATS: MENO POLTRONE, PIÙ COERENZA – «Con il superamento delle attuali ASL, noi proponiamo l’istituzione di una sola “Agenzia per la Tutela della Salute” per tutto il territorio lombardo, al fine di garantire omogeneità e coerenza nella strategia sanitaria di Regione Lombardia. Peraltro, verranno così soppresse 60 poltrone apicali e 70 revisori dei conti, con un bel risparmio per il contribuente», ha dichiarato Mantovani, che ha anche sottolineato il ruolo da protagonista che dovrà avere il volontariato (la «Lombardia del cuore»), la tutela della salute tramite il consolidamento dell’attività dei veterinari e la centralità del rapporto con le Università per approfondire la ricerca scientifica in campo medico.

TANTI PARTECIPANTI DI ALTO PROFILO – Fra gli oltre 260 presenti all’incontro, molti rappresentanti delle istituzioni, del mondo della sanità e del volontariato: Sante Zuffada (Senatore e responsabile sanità regionale di Forza Italia), Alessandro Sorte (Assessore Regionale alle infrastrutture e mobilità nonché coordinatore provinciale di Forza Italia), Marco Pagnoncelli (Senatore di Forza Italia), Mario Barboni (Consigliere regionale del Partito Democratico), Carlo Nicora (Direttore Generale Ospedale Papa Giovanni XXIII), Amedeo Amadeo (Direttore Generale Ospedale Bolognini di Seriate), Francesco Galli (Presidente Provinciale AIOP e Amministratore Delegato Istituti Ospedalieri Bergamaschi), Giuseppe Fraizzoli (Amministratore Delegato di Humanitas Gavazzeni), Roberto Rusconi (Presidente del Gruppo Habilita), Carlo Vimercati (Presidente Fondazione della Comunità Bergamasca), Luca Pezzini (Relazioni Istituzionali di Confindustria Bergamo), Peter Assembergs (Direttore Amministrativo Ospedale Papa Giovanni XXIII), Laura Chiappa (Direttore Sanitario Ospedale Papa Giovanni XXIII), Vincenzo Ciamponi (Direttore Amministrativo Azienda Ospedaliera di Treviglio), Giancarlo Borra (Direttore Sanitario Gruppo S. Donato), Carlo Saffioti (Direttore Sanitario Fondazione Bosis ed ex Vice Presidente del Consiglio Regionale), Maria Teresa Lorenzi (Ordine dei Medici di Bergamo), Nadia Rovelli (Presidente Collegio Provinciale Ostetriche), Valerio Bettoni (ex Presidente della Provincia), Paolo Franco (Presidente Uniacque), Alessandra Gallone (già Senatrice e attuale Consigliere Comunale a Bergamo) e diversi sindaci, assessori e amministratori locali.

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