Erano circa 300 i tifosi atalantini che sabato 14 febbraio, alla vigilia del match contro l’Inter all’Atleti Azzurri d’Italia, si sono presentati al centro sportivo Bortolotti di Zingonia per assistere ad una parte della rifinitura: una manifestazione d’affetto e di vicinanza importante in un momento delicato della stagione e in seguito da una parte alla decisione del prefetto di Bergamo di confermare le restrizioni e dall’altra alla chiusura delle indagini della Procura di Cremona che, nell’ultimo filone del calcioscommesse, ha iscritto nel registro degli indagati anche il tecnico Stefano Colantuono e il direttore sportivo Gabriele Zamagna.
Tanti ragazzi e anche qualche famiglia hanno affollato la tribunetta da 250 posti di fronte al campo sintetico dove la squadra ha concluso il riscaldamento, ha disputato un quarto d’ora di pallamano e poi la partitella: appeso alla rete uno striscione eloquente, “Sentenze già scritte e stadi vietati, giocate e vincete per gli unici che vi hanno sempre incitati”.
Un “Forza ragazzi” ha accolto giocatori e staff tecnico all’ingresso in campo e poi i cori si sono concentrati contro il prefetto di Bergamo Francesca Ferrandino, che anche per la partita contro l’Inter ha disposto nuovamente la chiusura dello stadio ai non tesserati per i settori Curva Nord, Sud e Distinti Nord, sospeso la validità dei voucher e lasciato la vendita libera dei tagliandi solo nelle tribune, i giornalisti e il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, al quale viene imputato di non essersi mai espresso sulla situazione e di essersi invece recato subito al Ministero dell’Interno per limitare i movimenti degli ultrà dopo i fatti di Atalanta-Roma.
Una richiesta anche alla società, con l’invito al presidente Antonio Percassi ad alzare la voce, con riferimento soprattutto alle indagini sul calcioscommesse: “Giù le mani dall’Atalanta” hanno ripetuto compatti, a gran voce e a più riprese i tifosi giunti a Zingonia.
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