L’Az Fiber di Arcene che produce apparecchiature elettromeccaniche ha annunciato ai sindacati la cessazione dell’attività entro fine marzo. Per i 68 lavoratori sembra profilarsi la strada della mobilità, anche se è ancora prematuro perché non si è ancora discusso sul ricorso agli ammortizzatori sociali. La proprietà non esclude la cessione di alcuni rami d’azienda a più acquirenti che garantirebbe la salvaguardia di 32 posti di lavoro. Fiom-Cgil annuncia battaglia, le eventuali cessioni di rami d’azienda non sono state bene accolte dal sindacato.
"C’è una forte preoccupazione per la scelta fatta dall’azienda – afferma Simone Grisa della Fiom -. Ci sarebbe la possibilità di chiedere la Cassa integrazione per un anno e avere tempo per rilanciare l’azienda. In questo modo invece si decide di chiudere un pezzo importante della storia di Arcene e Treviglio".
Più disponibile a trattare con l’azienda e individuare una soluzione per salvare i posti di lavoro è quella del segretario generale della Fim-Cisl, Luca Nieri: "Abbiamo chiesto un incontro con l’azienda per avere quadro più puntuale della situazione e capire le soluzioni che si possono mettere in campo per salvaguardare l’occupazione".
commenta