Il Pd contro il progetto di legge sul soccorso alpino e speleologico in zone impervie (leggi).
Sì alla compartecipazione per dissuadere le negligenze. No alla regolamentazione punitiva e onerosa che penalizza il turismo in montagna, anche quello della scolaresca in gita o degli anziani cercatori di funghi.
“Abbiamo chiesto un rinvio del progetto e, settimana prossima, siamo pronti a dar battaglia con i nostri emendamenti. Le proposte della maggioranza, con i gli emendamenti presentati oggi, sono infatti, ulteriormente peggiorative. Se nella prima versione si andava a colpire solo le chiamate non urgenti e le negligenze, ora si introduce la compartecipazione alla spesa anche per l’urgenza e la estende anche alle attività non alpinistiche ed escursionistiche – dice il consigliere Pd Mario Barboni – . Siamo d’accordo sulla necessità di sviluppare una consapevolezza maggiore per evitare i troppi incidenti che si verificano culle cime e per diminuire le chiamate improprie a carico dei servizi di emergenza-urgenza, ma deve valere solo per le chiamate effettivamente negligenti. E non toccare quelle con un profilo sanitario, né urgente, né non urgente. Per questo gli emendamenti del Pd chiedono l’esclusione del pagamento sia per i minori di 14 anni sia per i disabili e l’introduzione di una compartecipazione non superiore al 30% del totale del costo del soccorso (circa 3000 euro) da applicarsi solo per gli interventi non sanitari. Serve poi affiancare queste misure con un lavoro di formazione e informazione sull’escursionismo in montagna da parte di associazioni, scuole, pro loco e agenzie turistiche. Lasciamo perdere invece inutili differenze, di stampo leghista, tra residenti e non residenti che altro non fanno che penalizzare il turismo lombardo”.
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