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La risposta

Sindaci a Gori: teniamo all’aeroporto ma anche alla salute dei cittadini

I sindaci dell'hinterland, o meglio dell'area aeroportuale, rispondono al primo cittadino di Bergamo Giorgio Gori che nei giorni scorsi aveva inviato una lettera aperta in merito all'aeroporto di Bergamo Orio al Serio.

I sindaci dell’hinterland, o meglio dell’area aeroportuale, rispondono al primo cittadino di Bergamo Giorgio Gori che nei giorni scorsi aveva inviato una lettera aperta in merito all’aeroporto di Bergamo Orio al Serio (leggi).

Caro collega,

noi Sindaci “condannati all’irrilevanza”, prendiamo atto e spunto dalla tua lettera aperta, per sottolineare e chiarire, evitando antipatiche strumentalizzazioni, alcuni fondamentali aspetti che contraddistinguono il nostro pensiero e la nostra chiara ed inequivocabile posizione circa l’Aeroporto il Caravaggio e il ruolo che auspichiamo esso svolga nel contesto economico-sociale del territorio che lo accoglie.

Facciamo subito una sostanziale premessa: noi tutti siamo consapevoli dell’importanza, dell’assoluta rilevanza strategica dello scalo Aeroportuale nel contesto dell’economia bergamasca e non siamo tanto ottusi e miopi, come qualcuno sta tentando di farci passare, da non riconoscere le potenzialità e i benefici in termini di ricchezza economica ed occupazione generati.

Questa consapevolezza, le nostre Amministrazioni, l’hanno coerentemente sostenuta anche in tempi non sospetti, attraverso un dialogo costruttivo e la condivisione e l’approvazione del Piano di Sviluppo Aeroportuale concordemente con una efficiente governance bergamasca che ha portato il Caravaggio a diventare il 3° aeroporto nazionale.

Non possiamo pertanto accettare che si insinui e che ci venga rinfacciata scarsa lungimiranza e assenza di “pragmatismo positivo”, salvo che quest’accusa strumentale non ci sia stata mossa perché noi non possiamo dimenticare che la salute dei nostri cittadini viene prima dello sviluppo economico dell’Aeroporto.

Nel corso degli ultimi dieci anni, noi Sindaci abbiamo più volte dimostrato, a volte anche con scelte impopolari dettate dal nostro senso di responsabilità, di avere sempre ben chiaro il ruolo fondamentale che l’Aeroporto svolge e rappresenta per il territorio, soprattutto in questa delicata fase congiunturale.

Oggi più che mai, ci dichiariamo favorevoli ad uno sviluppo dell’Aeroporto e la lettera di intenti controfirmata da noi Sindaci ed inviata alla Provincia ne è la prova provata; favorevoli ad uno sviluppo sostenibile e coerente con il territorio, che non significa assolutamente tarpare le ali alle operazioni strategiche di espansione societaria di Sacbo, anzi semmai ne siamo fervidi sostenitori, perché ne intravvediamo benefici sia in termini economici sia in termini ambientali.

Nella lettera indirizzata alla Provincia, abbiamo confermato il nostro incondizionato sostegno ed impegno affinchè l’operazione Montichiari vada a buon fine, abbiamo ribadito che vogliamo che la governance dello scalo non si sposti minimamente da Bergamo e che anzi, se possibile, questa venga rafforzata da future partnership commerciali.

Per quanto ovvio, sponsorizziamo e rimarchiamo la nostra posizione favorevole relativamente all’annunciata intesa tra SACBO e l’operatore aeroportuale di Venezia, SAVE; diffidiamo pertanto chiunque ad accostarci a politiche ostruzionistiche in tal senso o ad addebitarci la benchè minima responsabilità circa il futuro esito dell’accordo.

Sottolineiamo naturalmente che lo sviluppo deve avvenire nel rispetto e nel raggiungimento di un equilibrio sostenibile in termini di impatto ambientale e contenimento dei disagi per i cittadini.

E’ il nostro ruolo di Sindaci e il rapporto fiduciario con la popolazione che ci impone di comportarci in tal senso; il nostro mandato di Amministratori del Territorio ci impone e richiama al dovere di trovare un equilibrio ed una convergenza tra dinamiche commerciali ed occupazionali con altre di natura ambientale e sicurezza sanitaria.

E’ stato scritto che “… al Tavolo di Sacbo si fa sul serio …”; ebbene, possiamo assicurare che noi Sindaci, non solo facciamo sul serio, ma lo facciamo senza la presunzione di doverlo sottolineare e sempre orientati alla ricerca del bene comune e del rispetto delle regole.

Rimandiamo quindi al mittente qualsiasi strumentale accusa di incoerenza, di falsa retorica e l’essere tacciati per coloro che “parlano per slogan e fanno ricorso a scorciatoie …”.

Noi “Sindaci condannati all’irrilevanza”, abbiamo dimostrato negli anni, di avere a cuore lo sviluppo dell’Aeroporto e con orgoglio e “pragmatismo costruttivo” possiamo affermare di aver lavorato per tutelare il benessere e la salute dei nostri cittadini e non abbiamo chiuso gli occhi davanti alle problematiche che l’Aeroporto genera in un contesto fortemente antropizzato come il nostro.

Da ultimo, a margine della vicenda, non possiamo con rammarico esimerci dal sottolinearTi che noi Sindaci “condannati all’irrilevanza”, quando ci confrontiamo, lo facciamo di persona, al Tavolo dei Sindaci, con serietà, impegno e lealtà istituzionale, senza necessità di affidare preventivamente alla stampa le nostre valutazioni e i nostri pensieri e soprattutto senza avere la necessità di giustificare le ragioni delle nostre scelte.

I sindaci dei comuni di:

Azzano San Paolo PERGREFFI Simona

Bagnatica MAGLI Primo

Bolgare SERUGHETTI Luca

Brusaporto ROSSI Roberto

Cavernago TOGNI Giuseppe

Grassobbio EPIS Ermenegildo

Grumello del Monte NORIS Nicoletta

Orio al Serio COLLETTA Alessandro

Seriate VEZZOLI Cristian

Stezzano POMA Elena

Non si fa attendere la controrisposta del sindaco Giorgio Gori:

Cari colleghi, 

grazie della vostra risposta. Considero positivo il pieno e comune riconoscimento dell’importanza primaria dello scalo di Orio per l’economia e il lavoro della nostra provincia. Dico però che questo richiede scelte conseguenti: non basta essere favorevoli all’investimento su Montichiari, o sostenere che il controllo dell’aeroporto debba restare in mani bergamasche. Non basta prendere posizione per uno "sviluppo sostenibile” dello scalo di Orio al Serio. Su questo siamo tutti d’accordo. Il punto è: riteniamo che l’aeroporto debba fermarsi (anzi, retrocedere) o che si debba cercare un modo – questo sì, compatibile con le esigenze ambientali – per andare avanti? Il nodo è questo. Invocare il limite dei 68.570 movimenti anno significa pretendere che l’aeroporto torni indietro, a prescindere dalla qualità e dall’effettivo impatto ambientale di questi movimenti. E’ una posizione che contraddice le dichiarazioni di intenti e che il Comune di Bergamo non condivide.

Se l’operazione Montichiari andrà in porto sarà possibile trasferire i voli notturni e modificare la ripartizione dei decolli tra est ed ovest; dal 2018 entreranno in funzione nuovi aeromobili Ryanair, più capienti e nettamente meno rumorosi; nel frattempo potremo lavorare insieme ad un’ottimizzazione delle rotte: tutto questo potrà portare ad un’attenuazione dell’impatto ambientale anche in presenza di un (ragionevole) aumento del numero dei passeggeri. Del resto nel 2014 i passeggeri sono cresciuti anche se i voli sono diminuiti. Quindi una soluzione di "sviluppo sostenibile" è possibile. Bisogna però abbandonare i pregiudizi, impegnarsi per trovare le soluzioni più efficienti. Il Comune di Bergamo è pronto a farlo, insieme a tutte le amministrazioni che con buona volontà vorranno condividere finalità e metodo di lavoro.

Cordialmente,

Giorgio Gori

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