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Bergamo

“Tarsie d’autore” A San Bartolomeo mostra di Enrico Robotti

Sabato 24 gennaio al Centro culturale “San Bartolomeo” di Bergamo è in programma l’inaugurazione di “Tarsie d’autore”, mostra di Enrico Robotti, maestro dell’intarsio.

Al Centro culturale “San Bartolomeo” di Bergamo è in programma l’inaugurazione di “Tarsie d’autore”, mostra di Enrico Robotti, maestro dell’intarsio. L’appuntamento è sabato 24 gennaio alle 17.30.

L’iniziativa, che metterà in vetrina una trentina di lavori, è sostenuta dalla Fondazione Credito Bergamasco. Le opere dell’artista toscano – una sintesi di ispirazione, passione, abilità e tradizione -sono espressione di una scelta sapiente delle essenze, della raffinatezza dei disegni e dell’armonioso accostamento delle tinte naturali.

L’intarsio in legno è una realizzazione artistica che consiste nell’accostare sottili pezzetti di legno, di varia forma e diversa sfumatura di colore, a formare un disegno geometrico o figurato. I vari ritagli, assemblati come un puzzle, vengono poi incollati e pressati. Dopo la finitura, si applica la gomma lacca, che fa risaltare le sfumature e i colori dei vari tipi di legno prescelti, ottenendo opere di notevole valore artistico.

Nella produzione di Robotti, caratterizzato da una tecnica estremamente sofisticata di lavorazione del legno, ingegno e fantasia diventano arte. La manualità è l’elemento determinante insieme alla creatività, ovvero progettazione e studio delle forme, guidate da una profonda conoscenza della materia utilizzata, il legno, scelto e lavorato con estrema cura.

Nato a Firenze, 47 anni fa, Enrico Robotti frequenta l’istituto professionale e diventa elettricista. A 19 anni è assunto all’Enel, dove vi ritorna un anno dopo, assolto il servizio militare nell’Arma dei Carabinieri. Un giorno, però, partecipando a un ritiro parrocchiale in provincia di Arezzo, sorge in lui un particolare interesse verso il sociale, nell’aiuto ai disabili e agli anziani, che poi si trasforma in consapevole vocazione religiosa.

Dopo un cammino di discernimento con una guida spirituale, sceglie la strada del monachesimo, diventando monaco benedettino. Per nove anni vive la regola di San Benedetto, presso un eremo, appena fuori Siena. Intanto, durante il periodo della ricerca spirituale, si avvicina al disegno: rimane impressionato dalla visione di un dipinto che riproduceva un Cristo sofferente e, pur senza una preparazione alle spalle, lo copia con una matita, realizzandone una copia fedele e capisce che quella è la sua strada artistica. Nel monastero, poi, dovendo scegliere un’attività per mantenersi, comincia a cimentarsi nell’arte dell’intarsio, da autodidatta. Si procura legni, di diversi colori e consistenze, rintraccia essenze, in particolare quelle locali, e progressivamente perfeziona quest’arte, che diventa il suo motivo di vita. Inoltre, grazie ad una scuola frequentata in monastero, coltiva anche l’arte del recupero e del riporto di paramenti sacri. La vocazione, però, si affievolisce. E, dopo nove anni, Enrico Robotti lascia la vita monastica. Si trasferisce a Piombino e trova lavoro alle Acciaierie. Con il sostegno di una cara famiglia si ricostruisce una vita. La passione per l’intarsio, però, non finisce qui. Anzi, impegna sempre di più Robotti, che deve soddisfare molte richieste. Il suo nome inizia a circolare negli ambienti dell’arte, anche fra gli addetti ai lavori, che apprezzano il suo talento, spronandolo a realizzare diverse opere per mostre ed esposizioni.

Il Centro culturale “San Bartolomeo” è a Bergamo in via Largo Belotti, 1. L’esposizione si potrà visitare dal 24 gennaio all’8 febbraio, da lunedì a domenica, dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30.

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