La Banca Centrale Europea comprerà titoli per 60 miliardi al mese fino a fine settembre 2016, per un totale di 1080 miliardi di euro. I titoli di Stato acquistati avranno scadenza fra i due e i 20 anni. L’azione che compie la Bce si chiama Quantitative easing, abbreviato in Qe. Di fatto la banca centrale fa una cosa semplicissima: stampa moneta e con i soldi "nuovi" acquista sul mercato finanziario titoli di Stato.
Il primo effetto di questa manovra è sul cambio: più si stampa moneta, infatti, più l’euro si deprezza e così i prodotti realizzati nel Vecchio Continente saranno più appetibili per l’export.
Per l’Italia questa azione aiuterà le esportazioni – basti pensare che il nostro Pil è prodotto per il 30% proprio dalle esportazioni – e incentiverà il turismo. "Si tratta di un programma molto grande, e abbiamo tenuto conto delle preoccupazioni" di alcuni Paesi decidendo di non condividere i rischi su tutti i titoli che la Bce comprerà, ha affermato Draghi. La Banca centrale europea ha inoltre lasciato il tasso principale di rifinanziamento al minimo storico dello 0,05%. Il tasso sui prestiti marginali e quello sui depositi bancari restano rispettivamente allo 0,30% e -0,20%.
A seguito delle misure prese dalla Bce nella giornata di giovedì 22 gennaio i mercati hanno reagito con rialzi. Bene Piazza Affari, crolla lo spread.
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