Nonostante le rassicurazioni dei giorni scorsi dal 1 febbraio scattano gli aumenti per biglietti e abbonamenti dei mezzi di trasporto pubblico locale. I rincari sono stati decisi da Regione Lombardia per compensare il taglio di risorse stabilito dal governo Renzi. Una nuova stangata per i pendolari, soprattutto i bergamaschi, costretti ogni giorno a subire ritardi e disservizi di ogni tipo. Non c’è mattina o serata in cui Bergamonews non riceve tweet di lamentele da parte di studenti e lavoratori.
L’aumento dei prezzi: il biglietto ordinario per la fascia chilometrica tra i 50,1 e i 60 chilometri (da Bergamo a Milano via Treviglio) passa a 5,50 euro contro gli attuali 5,30. L’abbonamento settimanale da 24,5 a 25,5, il mensile da 85 a 88 euro e l’annuale da 816 a 849. Batosta anche per i «Io viaggio ovunque in Lombardia». Il mensile passa da 103 a 107 euro, il trimestrale da 295 a 308, l’annuale invece è invariato.
Sulla pagina Facebook “Quelli del treno – pendolari bergamaschi” si sprecano le critiche
Dario: “Siamo giornalmente presi in giro da questa gente, come testimoniano le informazioni riportate su questa pagina Fb. Non c’è più un treno che viaggi in orario, mi dite quale servizio stiamo pagando? Ci pensate quante ore (per me è così almeno) di permessi buttiamo nel water? Apriamo gli occhi o no?”.
Marta: Vergogna! Mai un treno in orario!!!!! Vergogna vergogna vergogna!
Lino: Non so più cosa dire o pensare, ormai la strada è segnata, sempre più in discesa. Chissà dove andremo a sbattere di questo passo. Ognuno dovrà provvedere a se stesso, socialità e comunità tanto dichiarate per raccogliere voti.
Alessia: Ennesimo aumento del "Io Viaggio"… sono senza parole.
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