Sui social l’hashtag è già partito: #Salviamolaforestale. E’ la sigla della petizione promossa dagli esperti riuniti nella campagna apartitica attiva su Change.org per vietare i botti a Capodanno, che ha già raccolto 25.000 firme ed è molto seguita anche su internet.
La percezione del suono del cane supera i 60.000 hertz mentre quella dell’uomo si limita ai 15.000 hertz, questo provoca negli animali un disagio che non possiamo neanche immaginare, spiegano gli esperti.
E nel testo della petizione si legge: “L’attivazione di petardi, botti, fuochi d’artificio e simili può configurarsi come maltrattamento e comportamento lesivo nei confronti di cani, gatti, animali domestici e uccelli.”
Secondo le stime ogni anno muoiono circa cinquemila animali, molti altri per lo spavento scappano dalle loro case o recinti e finiscono sulle strade causando incidenti o rifugiandosi nei posti più impensabili.
Molti padroni di cani o gatti hanno il problema di trovare una sistemazione sicura al loro animale domestico perché non possono lasciarlo solo o in un posto potenzialmente pericoloso, e sono costretti a ricorrere a pensioni private o a rinunciare al tradizionale cenone fuori da casa.
La lettera indirizzata al Presidente del Consiglio ricorda che esistono delle tipologie di fuochi artificiali che non danno fastidio agli animali e invece di produrre un forte scoppio generano musica, i fuochi piromusicali sono altrettanto belli di quelli classici e non creano i disagi di quelli tradizionali.
La petizione vorrebbe che nei prossimi anni fosse più importante la sofferenza di milioni di animali rispetto al divertimento di alcuni in tutto il territorio italiano. La normativa al momento prevede che la decisione sul vietare o meno i fuochi di Capodanno sia dei comuni.
Milano, Bari, Venezia e Torino già hanno deciso di aderire, mentre la provincia più virtuosa è quella di Bergamo con il numero maggiore di comuni in cui vige il divieto.
Ora è il governo che deve decidere sulla questione, già nel 2012 Matteo Renzi tenuto a scegliere se applicare il divieto nel comune di Firenze giudicò inutile adottare un provvedimento di questo tipo, vedremo se la petizione tanto amata dai social gli farà cambiare idea.
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