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A dalmine

La sbarra della discordia torna ad abbassarsi “E noi perdiamo i clienti”

Dal 2010 la sbarra del complesso condominiale Arethusa impedisce agli studenti universitari di posteggiare abusivamente nei parcheggi dei residenti, ma fa anche perdere clienti agli esercizi commerciali. I sei dipendenti della Pasticceria Gamba sono finiti in cassa integrazione.

Se conoscesse la storia probabilmente Andrea Vitali l’avrebbe già fatta diventare materiale per una delle sue divertentissime commedie all’italiana. Se non fosse, però, che di comico, in tutta la vicenda legala al complesso residenziale e condominiale Arethusa di Dalmine, c’è gran poco. Chiedere, per conferma, ai commercianti della zona, sul piede di guerra da quasi quattro anni per via della sbarra installata dai residenti del complesso al fine di impedire agli studenti della facoltà di Ingegneria di occupare i posti auto riservati. “Eppure non ce ne sarebbe nemmeno bisogno – spiega Gisella Colleoni, titolare assieme al marito della Pasticceria Gamba che nel complesso ha il suo punto vendita – perché i parcheggi per gli studenti in questi ultimi anni sono stati creati e nessuno andrebbe a occupare i posti auto riservati ai condomini. Il regolamento è chiaro – continua il collaboratore della famiglia Gamba – e dice che il parcheggio deve essere di tutti, dei residenti come dei commercianti, eppure quella sbarra non autorizzata lo rende di fatto una esclusiva proprietà di chi abita nella palazzina”.

Una querelle nata nel dicembre del 2009, quella del complesso Arethusa, portata avanti a suon di carte bollate, di denunce e di ricorsi che potrebbe chiudersi nel 2015 con l’attesissima sentenza della Corte d’Appello di Brescia. Anche se i commercianti, rimasti in netta minoranza dopo l’avvento della contestata sbarra, sperano in una soluzione legata al buonsenso: “Perché basterebbe davvero poco per mettere tutti d’accordo – commenta ancora Gisella Colleoni -. Abbiamo chiesto che la sbarra potesse rimanere alzata nei weekend e in alcuni orari della giornata durante i quali gli studenti non hanno la possibilità di occupare abusivamente i parcheggi dei residenti, ma non c’è stato nulla da fare. E a subire i danni di tutto questo siamo noi commercianti, che quando la sbarra è attiva vediamo i nostri clienti andare da altre parti”.

Nel 2014, per via di alcuni problemi tecnici, l’accesso del parcheggio è rimasto libero: “Ce ne siamo accorti sin da subito – ha spiegato ancora Gisella Colleoni – perché gli affari sono tornati ad andare bene”. Ma si è trattato del classico fuoco di paglia: mercoledì 17 dicembre, infatti, la sbarra è tornata ad abbassarsi, inesorabile come non mai, portando i suoi effetti dannosi alle attività commerciali interessate. E i sei dipendenti della Pasticceria Gamba? “Sono in cassa integrazione a rotazione – continua la titolare del locale -, una scelta resa indispensabile dal volume di affari che è andato in diminuendo negli ultimi anni. Ma è possibile che a nessuno interessi questa cosa? Quando nel 1993 abbiamo acquistato l’immobile ci era stato assicurato che i nostri clienti avrebbero potuto posteggiare l’auto davanti all’entrata. Ora, a distanza di vent’anni, questo che è un nostro diritto ci viene negato”.

“La sbarra in questione nel marzo del 2011, a poco più di un anno dalla sua installazione, è stata dichiarata abusiva dai tecnici del Comune di Dalmine – ha spiegato ancora la titolare della pasticceria -, salvo poi tornare in funzione due mesi dopo grazie alla Dia presentata dall’allora amministratrice del condominio, la dottoressa Sonia Franchini. Peccato però che quella Dia non fosse stata autorizzata da nessun atto condominiale. La nuova amministratrice non è stata di grande aiuto: come si può rendere attiva una recente delibera del condominio – sempre presa a maggioranza dei residenti – che ripara la sbarra disattivando i telecomandi per un controllo a distanza? Per aprire dal negozio il cortile ai nostri clienti dovremo installare un citofono ed affrontare ancora spese. Eppure il regolamento parla chiaro: è consentito l’accesso e la sosta delle auto nel parcheggio interno di proprietà condominiale, ai soli residenti e clienti delle attività commerciali”.

Adesso la patata bollente passa alla Corte d’Appello del Tribunale di Brescia. Spetterà al giudice, il prossimo 21 gennaio, prendere una posizione definitiva. Una volta per tutte.

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