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La novità

La Bergamo del passato si svela sul geoportale: mappe, edifici e affreschi

Uno studio dettagliato, integrato con il geoportale del Comune di Bergamo, riporta alla luce le facciate dipinte di Bergamo dal Xv al XVIII secolo: diventa uno strumento preziosissimo per i professionisti ma anche in ambito turistico-culturale.

Il Comune di Bergamo continua nel suo percorso di innovazione tecnologica che vuole essere il più trasversale possibile e a servizio di tutti i settori: in questo ambito rientra il progetto di integrazione del geoportale con la Urbs Picta e la città antica, uno studio dettagliato che riporta alla luce le facciate dipinte di Bergamo dal secolo XV al secolo XVIII.

Studio che permette di percorre la città antica, la prima città alta e i borghi storici di città bassa, in un’integrazione del Piano del Colore presente sul Sistema Informativo Geografico Integrato: un modo per valorizzare e salvaguardare ciò che rimane ai giorni nostri, per confrontarlo con il passato e per mettere a disposizione di cittadini e professionisti questo enorme archivio digitale.

Il progetto ha infatti una doppia funzione: se da un lato è strumento preziosissimo per i professionisti del settore o per chi volesse far rivivere e riportare allo splendore del passato alcune pareti storiche degli edifici cittadini, dall’altro è un elemento altrettanto significativo in ambito turistico e culturale o per i cittadini che vogliono approfondire l’evoluzione storica dei luoghi che magari frequentano quotidianamente.

“La novità è la ricostruzione – commenta l’assessore all’Innovazione Giacomo Angeloni – C’è stato un grande lavoro di indagine storica degli edifici e dei borghi. Cliccando sulla facciata di un palazzo si riesce ad avere una dettagliata scheda tecnico culturale che dà una visione d’insieme sul piano del colore della Bergamo del passato. Da un lato troviamo tutte le informazioni pratiche riguardanti i piani e la geografia della città, dall’altro un approccio storico che rivela le evoluzioni della città nei secoli fino al suo aspetto attuale. Da qui alla fine del mandato vorremmo far diventare lo strumento il più ‘social’ possibile, dividendo la rete tecnica da quella consultabile da tutti”.

Il metodo adottato per la schedatura si articola in due parti: la prima intende definire l’edificio, entro un quadro cronologico che ne tracci la storia e le eventuali modifiche strutturali, per poi descriverne l’assetto esterno su cui sono state applicate le decorazioni, in alcuni casi a più riprese; la seconda, più squisitamente tecnica, analizza le porzioni affrescate, per quello che è ancora visibile o per quanto riportato dalle fonti. Segue un corredo di informazioni inerenti commesse, contratti e pagamenti agli artisti incaricati. Si è provveduto inoltre a considerare tale patrimonio pittorico nella sola città, alta e bassa, dividendo le schede per aree urbane d’appartenenza (colli, Bergamo città alta, borghi di Bergamo città bassa) e attribuendo una diversa simbologia in mappa.

“Il geoportale è oggi la guida turistica più completa sulla città di Bergamo – ha commentato con soddisfazione l’assessore all’Urbanistica Stefano Zenoni – Si possono trovare i maggiori contenuti, a partire dal Pgt a schede storico-culturali su edifici, ricostruzione degli edifici, visioni, planimetrie, volumi. E’ la miniera più ricca di informazioni su Bergamo e negli anni si incrementerà sempre di più il lavoro e l’approfondimento”.

“Gli interventi di restauro e coloritura delle facciate degli edifici della città storica, – spiega Tosca Rossi, guida turistica e responsabile dello sviluppo del progetto per la creazione della nuova sezione storicoartistica nel geoportale del Comune – dovranno tenere conto delle indicazioni del Piano del colore che ora si trovano sul geoportale, per quanto riguarda le cromie e le tecniche pittoriche da seguire, nonché delle analisi puntuali sulle pareti affrescate per quanto riguarda il loro recupero e la loro necessaria valorizzazione”.

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