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L'analisi

Foppa brutta e rassegnata Per puntare ai playoff serve un cambio di rotta

Il nostro Alberto Caprini analizza il momento-no vissuto dalla rossoblù di Lavarini, tornare da Novara con un passivo di 3-0 e con tanti campanelli d'allarme. E ora, in ottava posizione, il rischio di fallire inizia a far tremare le gambe.

di Alberto Caprini

Foppa, così non va. Allo Sporting Palace è infatti arrivata la quarta sconfitta consecutiva per le rossoblù, precipitate all’ottavo posto in classifica, a pari merito con Montichiari (settimo). In verità questi erano i valori previsti a inizio stagione e di clamoroso non c’è nulla. Anche la sequenza Piacenza-Modena-Busto-Novara non era stata definita “ciclo terribile” a caso, dovendo affrontare in serie quattro delle cinque candidate allo scudetto. E il punticino (su dodici disponibili) conquistato non è un dramma avendo vissuto di rendita grazie all’ampio margine accumulato in avvio di stagione sulla nona in classifica, la prima esclusa dai playoff e dai quarti di coppa Italia. Attualmente Firenze dista quattro punti (e deve andare a Busto), un margine che consente di affrontare con serenità il momento difficile e di mantenere una certa tranquillità.

SQUADRA RASSEGNATA – A far storcere il naso domenica però è stata la rassegnazione mostrata in campo dalle rossoblù, per lunghi tratti in balia delle avversarie senza riuscire a trovare la giusta determinazione per reagire di fronte alla forza indiscutibile di Novara, che non è capolista per caso ma per la qualità delle interpreti e per la compattezza mostrata. Solo nel terzo set l’inizio prometteva bene (1-5) ma un parziale terrificante di sei a zero spegneva sul nascere ogni illusione. Anche il punto a punto successivo, che si protraeva fino al 18-16, era sì il momento migliore delle rossoblù che però non davano mai realmente la percezione di una partita che poteva prendere una strada diversa da quella tracciata, anzi, scavata, dalle bombe di Barun, di Guiggi e delle americane Klineman e Hill. E a poco è valso il recupero di Blagojevic, se non a togliere alle rossoblù un alibi per la sconfitta. Si è perso con la formazione tipo in campo e con tutte le dodici a disposizione. Al punto che anche Lavarini è stato molto severo a fine partita ammettendo senza mezzi termini la sua delusione: “Non posso essere soddisfatto. E’ mancata la qualità in difesa in un match in cui avevamo di fronte un potenziale offensivo alto e ben distribuito. Quello su cui recrimino è il sentimento con cui si è in campo e che non mi piace. Indipendentemente dal risultato dobbiamo essere bravi a mettere in discussione il tre a zero, dall’inizio alla fine. In troppi momenti della gara ho avuto la sensazione che noi credessimo che il divario con l’avversario fosse così alto da non potersi opporre al punto che mi sono chiesto cosa siamo venuti a fare a Novara. E’ vero che nel corso della gara siamo cresciuti, peccato che nel terzo set, nel momento in cui non serviva rischiare troppo al servizio perché stavamo tenendo bene il punto a punto, ci abbiamo messo tre errori consecutivi”.

DIFESA FRAGILE – Per Novara si è trattato quindi di affondare il coltello nel burro, non trovando resistenza nella difesa rossoblù e il 48% in attacco lo conferma (la ex Barun addirittura 54%). Con un secondo e terzo set passati ad ammirare i colpi di Guiggi e Chirichella mentre a parte Melandri, le nostre tre centrali messe assieme conquistavano un misero punto. E se Tasca ha l’attenuante di aver ricevuto solo due palloni, Deesing, uno dei colpi di mercato estivi, ha mostrato tutti i limiti che confermano quanto non sia adatta al campionato italiano. Se nel precampionato l’avevamo intuito e nelle ultime partite il suo mancato utilizzo, nonostante al centro non si passasse, era una quasi conferma, domenica la bocciatura è stata netta: nessuno discute le sue qualità davanti a un obiettivo, basta sfogliare il calendario 2015, ma in serie A per fare la differenza ci vuole ben altro.

ORA NON SI SCHERZA PIU’ – L’obiettivo della Foppa deve necessariamente spostarsi sulle ultime due partite del girone di andata, che definiranno il piazzamento finale utile per stabilire l’avversaria ai quarti di coppa Italia. Innanzitutto tre punti con Forlì garantirebbero almeno l’ottavo posto e la qualificazione. E ci mancherebbe di non conquistarli contro una squadra che finora ha battuto solo Urbino. Ovvio però che si punti a qualcosa di meglio e la classifica corta consente ancora rimonte importanti. Il quinto posto infatti è alla portata ma per centrarlo servirà assolutamente vincere senza tie-break nello scontro diretto di Montichiari in programma a Santo Stefano e aspettare un passo falso di Piacenza a Conegliano e di Busto a Modena. Il calendario dopo la pagina nera apre nuovi scenari offrendo un’opportunità di riscatto ma per saperla cogliere la Foppa dovrà tornare a giocare con il dna da Foppa, cattiva e spumeggiante come a inizio stagione, dimenticando la prova rinunciataria e disordinata di Novara. L’appuntamento è per domenica 21 alle 18 al PalaNorda: i bonus sono finiti, vietato sbagliare.

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