"Preso atto delle inconciliabili posizioni, di questo difensore rispetto a quelle espresse dal collega, rimetto il mandato difensivo". Con queste parole l’avvocato Silvia Gazzetti ha deciso di lasciare l’incarico di difendere Massimo Giuseppe Bossetti, il carpentiere di 44 anni in carcere dallo scorso 16 giugno con la pesante accusa di aver barbaramente ucciso Yara Gambirasio.
Era stata proprio lei, la sera dell’arresto, a essere nominata come avvocato d’ufficio dell’uomo e a parlarci per prima nella cella del penitenziario di via Gleno. Dopo un paio di settimane, la famiglia Bossetti decise di affiancarle anche Claudio Salvagni, avvocato di Como ed ex agente di polizia locale.
Un percorso congiunto di oltre cinque mesi per cercare di dimostrare l’innocenza dell’imputato. Fino al comunicato della rottura:
"Preso atto delle inconciliabili posizioni, di questo difensore rispetto a quelle espresse dal collega, nell’ambito del collegio difensivo del Sig. Massimo Bossetti, in ordine all’adeguata condotta e alla linea difensiva da sostenere nella piena tutela degli interessi dell’indagato, alla luce delle quali appare ragionevole ritenere non più sussistenti le condizioni idonee a proseguire oltre lo svolgimento di un efficace, proficuo e sereno patrocinio difensivo e tenuto, altresì, conto dell’approssimarsi di importanti scadenze processuali, lo scrivente Avv. Silvia Gazzetti, ha oggi inteso rimettere il proprio mandato difensivo".
commenta