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La polemica

Riduzione d’orario delle biblioteche cittadine Insorge l’opposizione

Meno ore di apertura delle biblioteche cittadine: 20 ore che vengono a mancare nella gestione complessiva studiata dagli uffici dell’assessorato alla Cultura. Il documento è capitato tra capo e collo alla commissione Giovani, che non ha potuto far altro che valutare nel complesso il nuovo piano che introduce anche nuove aperture serali (alla biblioteca Pelandi e di Loreto) e pomeridiane nelle biblioteche circoscrizionali. L'opposizione insorge

Meno ore di apertura delle biblioteche cittadine: 20 ore che vengono a mancare nella gestione complessiva studiata dagli uffici dell’assessorato alla Cultura. Il documento è capitato tra capo e collo alla commissione Giovani, che non ha potuto far altro che valutare nel complesso il nuovo piano che introduce anche nuove aperture serali (alla biblioteca Pelandi e di Loreto) e pomeridiane nelle biblioteche circoscrizionali. L’opposizione insorge: "La maggioranza di centrosinistra ha una pazienza ammirabile nei confronti della propria Giunta, che però sta loro dicendo in ogni modo di considerarli inutili e superflui – dichiarano i gruppi consigliari di Fratelli d’Italia, Lista Tentorio, Lega Nord, Forza Italia e Movimento 5 Stelle – pazienza che noi, invece, non siamo purtroppo in grado di avere. Prima con Bergamo Servizi e l’Istituzione per i Servizi alla Persona, ora con il taglio delle ore alle biblioteche comunali, la Giunta Gori sta mettendo in difficoltà i suoi stessi consiglieri e tutta la città.  Scelte importanti sono state prese frettolosamente, senza la possibilità di una vera discussione e bloccando sul nascere anche le scrupolose osservazioni di alcuni membri della maggioranza consigliare, scimmiottando, peraltro male, lo stile di Renzi.  Nel caso della diminuzione delle ore delle biblioteche cittadine, infine, la Giunta ha messo in difficoltà i suoi stessi commissari: travestito da ordine del giorno c’era in realtà una decisione dell’assessore Ghisalberti che, con questa mossa, ha cercato di nascondersi e scaricare la responsabilità di una scelta molto impopolare sui suoi stessi commissari.  Se il cambio di passo consiste nell’impedire persino ai propri consiglieri di discutere doverosamente le decisioni più importanti per la città nella loro sede istituzionale, ovvero il Consiglio comunale, temiamo che la corsa di Gori si tramuterà a breve in un ruzzolone".

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