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Edilizia

Consumo del suolo La Regione vara la Legge Protesta Legambiente

Il Consiglio regionale della Lombardia ha varato una Legge che blocca le nuove varianti su suolo agricolo e introduce alcuni incentivi per la rigenerazione urbana e per il recupero delle aree dismesse. Ma Legambiente Bergamo va all'attacco: “Salviamo i campi agricoli dalla fame di cemento”.

Disincentivi al consumo di suolo, incentivi per la rigenerazione urbana e per il recupero delle aree dismesse, nuovi strumenti per il riallineamento delle previsioni urbanistiche locali ai reali fabbisogni.

Sono questi i tre obiettivi principali del provvedimento per il contenimento del consumo di suolo approvato mercoledì 18 novembre poco dopo le 23.30 in Consiglio regionale con 41 voti favorevoli e 27 contrari: grazie all’approvazione di questa legge, con effetto immediato non sarà più possibile autorizzare varianti su suolo agricolo.

"Il Consiglio regionale ha affrontato in questi due giorni un lungo lavoro di elaborazione per arrivare ad approvare una legge contro la riduzione del consumo di suolo in Lombardia – dichiara il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo -. Dopo oltre 20 ore di lavoro si è ottenuto un risultato condiviso, frutto di impegno comune che ha visto coinvolte le forze di maggioranza e opposizione. Il dibattito ha avuto anche toni accesi, finanche aspri, ma alla fine è prevalsa la logica del confronto e del buon senso".

LE MODIFICHE RISPETTO ALLA COMMISSIONE

Rispetto al testo approvato in Commissione, sono state introdotte alcune modifiche significative che possono essere così riassunte: nel computo del “consumo di suolo” viene inclusa anche la superficie necessaria alla realizzazione delle infrastrutture; la norma transitoria che consente l’attuazione delle previsioni edificatorie già contenute nei piani di governo del territorio (PGT) viene ridotta da 36 a 30 mesi; i criteri per la definizione della soglia massima di consumo di suolo includono e dovranno tenere conto anche dell’effettivo incremento della popolazione su base Istat; il disincentivo transitorio di carattere finanziario, in vigore fino all’adeguamento dei piani di governo del territorio, prevede come onere a carico dei costruttori l’applicazione di un costo di costruzione pari al 5% dentro il tessuto urbano consolidato, mentre al di fuori del tessuto urbano consolidato la sua quantificazione viene lasciata alla discrezione dei sindaci entro un minimo del 20% e un massimo del 30%.

“Il testo finale approvato oggi è frutto del lavoro svolto da tutte le forze politiche – afferma il Sottosegretario Ugo Parolo (LN) – e la legge recepisce i contributi e le sensibilità di tutti i gruppi presenti in Consiglio regionale: sono particolarmente soddisfatto dell’esito di questi due intensi giorni di lavoro perché siamo riusciti a ricucire il rapporto con tutte le forze politiche passando da posizioni di forte contrapposizione a posizioni di differenziazione costruttiva. Siamo la prima Regione in Italia ad approvare una legge di questo tipo e a bloccare definitivamente da subito ogni possibilità di costruire su suolo agricolo”.

Il lavoro comune svolto dalla forze politiche presenti in Consiglio regionale ha posto le premesse per il ritiro di gran parte degli oltre 600 emendamenti rimasti ancora in discussione, accelerando così l’iter di approvazione del provvedimento. La legge approvata si compone di 6 articoli. Nel testo viene previsto uno stop graduale al consumo di suolo per non rimettere in discussione i Pgt approvati dai Comuni, introducendo il concetto di bilancio ecologico del suolo (Bes) per stabilire la soglia di consumo zero.

Non potranno più essere autorizzate nuove varianti su terreni agricoli, anche se nel frattempo per 30 mesi saranno salvaguardati "i progetti in essere", destinati poi a decadere con due sole deroghe ammesse: quella per l’ampliamento delle attività economiche esistenti e quella per le opere previste nell’ambito di accordi di programma di valenza regionale.

I criteri per misurare il consumo del suolo saranno determinati dal Piano Territoriale Regionale (PTR) e il consumo di suolo potrà essere autorizzato solo se verrà dimostrata, nei PGT comunali, l’impossibilità tecnica ed economica a riqualificare aree già edificate. Per incentivare i Comuni alla rigenerazione urbana, la legge punta alla concessione di finanziamenti regionali con semplificazione procedurale, senza oneri a carico dei bilanci comunali.

ANCI: “OTTIMA LEGGE”

"Questa è un’ottima legge, molto più restrittiva di quella oggi in vigore. Dire che aumenta la cementificazione, è un falso ideologico". È netto il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, nel difendere la legge sul consumo di suolo, che oggi è arrivata al vaglio dell’Aula del Pirellone. Conversando con i giornalisti, il Governatore ha invitato ad andare a controllare i verbali della commissione: "Il WWF ha detto che va bene, lo stesso hanno fatto il Fai e l’Anci. A protestare, semmai, è stata l’Ance, ossia l’associazione dei costruttori".

Maroni ha quindi ricordato che la contestata questione dei tre anni di tempo per applicare la nuova norma "è stata richiesta dall’Anci. Il nostro testo prevedeva che si applicasse subito – ha spiegato – ma abbiamo accolto la richiesta dei Comuni di dare tempo, al massimo tre anni, affinché possano adeguare i loro Pgt. Nulla però vieta ai sindaci – ha osservato – di adottarla subito. Non c’è alcuna ‘sospensione’ della legge, i Comuni sono sovrani e possono decidere si applicarla subito o adeguarsi entro i prossimi tre anni".

DE CORATO, FRATELLI D’ITALIA: LEGGE EQUILIBRATA E SOSTENIBILE

"Abbiamo votato a favore di questa legge, in essa vi sono aspetti per noi importanti quali  l’obbligo al riuso delle aree dismesse, degradate o sottoutilizzate e il nuovo strumento della compensazione ambientale. Una legge equilibrata e sostenibile nel pieno rispetto delle autonomie dei Comuni. Possiamo dire che ci avviciniamo a quanto previsto dalla comunità Europea per il 2050 l’azzeramento di consumo di suolo ". Così Riccardo De Corato, capogruppo di Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale in Consiglio regionale.

LEGAMBIENTE: “INCITAZIONE A CEMENTIFICARE”

Legambiente si scaglia contro la nuova Legge regionale. “La legge considera suoli ‘già urbanizzati’ i 60.000 ettari di previsioni urbanistiche inattuate dai comuni lombardi, fissando un termine di tre anni per realizzare queste previsioni – si legge in una nota diramata dall’associazione –. Un termine assolutamente poco credibile, perché nessuno impedirà alla regione di prorogarlo o ai comuni di confermare quelle previsioni nei successivi piani urbanistici, come infatti la legge prevede. Ma un segnale forte dato a comuni e imprese che può essere tradotto in "spicciatevi ad occupare quei suoli, perché in futuro… chissà". In pratica, un’incitazione a cementificare. Presto (e male). Per di più accompagnata da agevolazioni rilevanti, come la possibilità di rateizzare gli oneri urbanistici: in Lombardia per la prima volta in Italia la svendita del territorio potrà avvenire con comodi pagamenti a rate. Un’incitazione ad occupare suolo per previsioni urbanistiche il cui destino migliore è quello di perire di morte naturale, perché frutto di scelte politiche discutibili, slegate dai bisogni e legate a clientele elettorali”.

La posizione di Legambiente è dura contro la nuova Legge regionale: “Un segnale sbagliato, in un momento in cui l’economia delle costruzioni è allo stremo, perché porterà le imprese ad indebitarsi e a rischiare più del dovuto, rivolgendosi all’edilizia espansiva e abbandonando l’assai più interessante filone del recupero, della rinnovazione e della rigenerazione urbana. Un segnale criminogeno, perché l’unico settore economico che disponga di provvista finanziaria da impegnare in investimenti ad alto rischio, in un momento di scarsità di domanda, è quello legato al riciclaggio di denaro proveniente da attività criminali. Un segnale irresponsabile, per la regione più cementificata d’Italia, perché significa assecondare l’emorragia di terreni agricoli e quindi la perdita di produzione agroalimentare, l’aumento delle criticità idrogeologiche e i conseguenti danni in caso di alluvioni, la degradazione di paesaggio”.

“WWF, FAI E ANCI A FAVORE DELLA LEGGE”

"WWF, Fai e Anci, si sono già espressi a favore della nostra Legge sul Consumo di Suolo che approveremo nel tour de force consiliare da domani a giovedì sera. Si tratta di una legge che, al di là delle polemiche strumentali, blocca il consumo del suolo: senza questa legge, nel territorio della regione, non sarebbe cambiato nulla e sarebbe proseguita la cementificazione selvaggia. Le critiche più feroci sono giunte dall’Ance, l’associazione corporativa dei costruttori edili, e questa è la certificazione che la nostra legge va nella direzione giusta. Ne prenda atto l’opposizione e, senza indugi, abbandoni il suo atteggiamento polemico". Lo afferma Stefano Bruno Galli, a capo del gruppo consiliare Maroni Presidente, al termine dell’impegnativa sessione consigliare che ha portato all’approvazione della Legge sul Consumo di suolo.

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