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L'intervento

“Viaggio della speranza sul treno verso Bergamo Un’agonia di due ore”

Racconto del viaggio di venerdì 13 novembre 2014 di un pendolare che si definisce “non rassegnato”. Due ore di agonia su un treno completamente pieno. Una persona si è anche sentita male a Terno d'Isola e sono dovuti intervenire i soccorsi.

Racconto del viaggio di venerdì 13 novembre 2014 di un pendolare che si definisce “non rassegnato”. Due ore di agonia su un treno completamente pieno. Una persona si è anche sentita male a Terno d’Isola e sono dovuti intervenire i soccorsi.

Viaggio verso casa? beh inenarrabile. Non per il ritardo di più di un ora ma la situazione tragicomica drammatica che circa 500 pendolari hanno vissuto dalle ora 18.01 alle ore 20.05. Tratta Milano Garibaldi – Bergamo. Saluto tutte le persone che hanno viaggiato con me. Quante conoscenze! Ieri era giorno di sciopero e ancora allagamenti sulla via Treviglio pertanto il treno, il primo treno che partiva da Milano era proprio il mio. Si parte già con una scena pietosa…Insulti tra passeggeri e controllore… Qualcosa mi ha fatto capire che non saremmo mai parti. Treno strabordante di persone, ma non pieno normale: pieno che la gente quasi si metteva nei posti dove solitamente stanno i bagagli, pieno che il posto tra una carrozza e l’altra era affollato che manco una mosca poteva volare, che se ti cadeva qualcosa era perso per sempre. Io ho avuto fortuna che una donna incinta è scesa ancora prima di partire altrimenti avrebbe partorito li sicuro. Dividevo il gradino sulle porte con 5 persone.

Umidità muschio ascelle bioniche pranzo di peperonate con cipolle attaccata alla barra dei gradini con un dito e relativo braccio in cancrena. Il capotreno ha deciso che non saremmo partiti perché così non era in sicurezza ( perché di solito lo è? ) e certa gente si è sacrificata per tutti noi rimanendo al marciapiede con aria affranta e soddisfazione trapelata per chi stava sopra. Ogni fermata un’agonia, una boccata d’aria un muro di persone che scuoteva la testa davanti al pendolare di turno suo simile che voleva salire… C’è chi ha osato salire con bicicletta pieghevole, chi innervosito ha detto " oh cosa spingi ti ho sentito che spingi"… " no guarda stai spingendo" " si invece no invece… Ecc ecc " cioè se non ti attaccavi da nessuna parte potevi farti trascinare come ad un concerto rock che in pochi minuti ti trovi sotto il palco. La perla?! Un signore che voleva salire e non ci stava manco con la sua valigetta esclama " certo che c’è posto… Tu che ti permetti di stare al cellulare fai spazio… !!!!!!!!!"Beh è scattato il linciaggio pubblico…ma a Monza un ragazzo straniero ci ha fatto tenerezza.

Completamente lavato dalla pioggia bicicletta pieghevole e giubbino fosforescente: "dai fatemi salire sono tre ore che sono qui". L’abbiamo caricato È scattata quella briciola di solidarietà che c’era rimasta perché in questi momenti scatta l’istinto di sopravvivenza e poco importa se ti devi fare il resto del viaggio tenendoti con una mano sul soffitto chiedendo chi sarebbe sceso alla fermata successiva per guadagnare ossigeno. Il racconto assicuro non rende perché solo chi è pendolare può capire cosa stiamo passando noi pendolari. E non è solo per lo sciopero e il maltempo. Non è colpa di nessuno ma chi ci rimette siamo noi viaggiatori che abbiamo appuntamenti esami cartellini da timbrare. Comunque a due fermate da Bergamo si respirava e avevo smesso di far mangiare i miei capelli a un signore dietro e lui a sua volta aveva smesso di pestare i piedi a qualcun altro (beh è una catena) " ciao tu che lavoro fai… " Una commessa un architetto un impiegato… La tensione si era abbassata si sorrideva ma….

A Terno d’Isola ci fanno scendere. Qualcuno si è sentito male e hanno chiamato l’ambulanza che è arrivata tempestivamente. Tempo 5 minuti arriva un altro treno mezzo vuoto con i probabili pendolari a cui prima avevamo negato la salita. Sguardi allibiti vedendo lo sciame di persone. Viaggio da nababbi proseguo fino a Bergamo seduta su un gradino giocando a "Hey day". Arrivo alle 20.05 a Bergamo. Qualcuno offre passaggi per arrivare a casa qualcuno ancora borbotta il resto si è rassegnato ad un servizio che no! Non funziona.

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