Nessuno come l’Atalanta ha ricevuto tanti tiri nello specchio nelle prime dieci giornate di campionato ma, nonostante questo, la porta dei nerazzurri è tra le meno violate della serie A. Merito di Marco Sportiello, il 22enne lanciato titolare quest’anno dal club bergamasco e diventato già un punto fermo dello scacchiere di Stefano Colantuono. Che, grazie a lui, in quest’ultima settimana ha salvato la sua panchina. Già, perché senza i due miracoli a tempo scaduto del portierone nativo di Desio, oggi il tecnico di Anzio si ritroverebbe (quasi certamente) con altre due sconfitte sul groppone e, molto probabilmente, con una lettera d’esonero firmata da Antonio Percassi in persona. Contro il Napoli Sportiello ha regalato un punto d’oro all’Atalanta respingendo il calcio di rigore di Gonzalo Higuain in pieno recupero, mentre col Torino la punta delle sue dita sono state letteralmente decisive sul calcio di punizione di Alexander Farnerud che, altrimenti, sarebbe finito dritto dritto sotto la traversa. Anche in questo caso, il 90′ era già superato.
L’estremo difensore brianzolo, cresciuto nel floridissimo vivaio di Mino Favini, sta disputando la sua prima stagione tra i grandi della massima serie con eccellenti risultati: le sue prime dieci gare da titolare (escludendo le tre presenze dello scorso campionato) sono state tutte più che sufficienti, eccezion fatta per un’Atalanta-Juventus del 27 settembre scorso in cui l’ex Carpi non è stato precisissimo. Un piccolo incidente di percorso assorbito con estrema personalità da Sportiello, che sin da subito ha messo in campo un’esperienza da veterano che raramente si nota in giovanissimi numeri uno della sua età. A dirlo sono i numeri: 11 gol subiti in 10 gare, meglio hanno fatto solo Juventus (4), Roma (6), Sampdoria (6), Fiorentina (9) e Torino (9). Quella dell’Atalanta è la sesta miglior difesa del torneo.
Insomma, Colantuono ringrazi questo portierone brianzolo che rappresenta una delle poche note positive di questo difficile avvio di stagione nerazzurro: senza le sue parate oggi la stagione dei bergamaschi sarebbe stata senza ombra di dubbio diversa, ancor peggiore di quanto è. La stessa così la potremmo dire anche per il futuro del Cola.
commenta