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Arte

La mostra

Orizzonti di luce e poesia Ernesto Coter incanta coi suoi ultimi dipinti fotogallery

Non c’è mostra di Ernesto Coter che passi inosservata. Il pittore bergamasco, che dopo trent’anni in Polinesia si è spostato a vivere sul lago di Como, espone fino al 31 ottobre in via Tasso 21 alla Galleria Previtali e l’evento ha mobilitato il pubblico delle grandi occasioni.

Non c’è mostra di Ernesto Coter che passi inosservata. Il pittore bergamasco, che dopo trent’anni in Polinesia si è spostato a vivere sul lago di Como, espone fino al 31 ottobre in via Tasso 21 alla Galleria Previtali e l’evento ha mobilitato il pubblico delle grandi occasioni. Gli amanti della pittura e del paesaggio, certo, ma anche semplicemente i curiosi di “cose belle” da vedere.

Perché le tele allestite alle raffinate pareti dello showroom antiquario spalancano orizzonti di luce e di memoria, di natura e di poesia che non hanno uguali, per fulgore di visione, nel nostro panorama contemporaneo. Non è più la lussureggiante realtà delle Samoa, con la malia immanente e spietata dei tropici, a catturare l’occhio – come invece nel 2001 e nel 2004 in precedenti mostre al Centro San Bartolomeo e in Porta Sant’Agostino.

Oggi è il silenzio dell’aria e della luce che emana dalle valli, dal lago, dai monti lombardi a intridere di nuova magia, diafana e irresistibile, la visione. E’ il frutto di dieci anni di passaggi esistenziali e di esplorazioni cromatiche che hanno reso il suo linguaggio più assorto e meta-fisico, la sua pennellata più tesa e trasparente, l’impianto dei suoi quadri più aperto ed aereo.

Ernesto Coter sembra approdare qui a una sintesi pura tra l’urgenza e il tormento di un segno perfettamente riconoscibile nella contesa mai spenta tra la materia e la luce, e l’abbandono lirico a una sorta di magnetica astrazione di spazi e superfici.

Entro le quinte di vaste tele, la sua pennellata svela e dissolve allo stesso tempo paesaggi di pioggia e disgelo, litorali e scorci silvani, naufragi e miraggi di ignote lontananze. Sono territori impercettibili, landscape dell’anima, in cui si incontrano gli opposti, “prospettive di pura resa ottica, se non addirittura retinica”, cromatismi minimi, “quasi una monocromia resa espressiva dentro uno spazio aperto e luminoso”, come li hanno definiti Ferdinando Noris e Ugolino Ugolini nella brochure che correda l’esposizione.

E’ proprio nella luce che il critico Noris ha identificato il filo conduttore della decennale ricerca di Coter, “una luce che vedevamo a sprazzi nell’oceano e che qui troviamo pacatamente restituita alla sua lombardità senza confini e senza strappi”.

Samoa non è lontana, è dentro lo sguardo e dentro il gesto dell’artista, dentro il suo modo di entrare in simbiosi con la natura e gli orizzonti.

Ma anche nelle potenti evocazioni paesistiche, nei titoli eloquenti “Enduring the wind”, “Highlands”, “Casting shadow”,”Verso l’oceano”. Sono risonanze che rendono universali e atemporali le situazioni e gli ambienti, grazie alla capacità di Coter di cogliere, come lui stesso scrive, “quella radicale immanenza che dice della irrimediabile provvisorietà dell’uomo di fronte a una Natura che giganteggia e avvolge ogni cosa”.

Il pittore, che ha impiegato dieci anni a preparare questa mostra, si è detto commosso per la larga partecipazione del pubblico: “Mi capita di stare lontano dalla scena espositiva anche a lungo, come stavolta, ma vedo che quelli che mi seguono continuano a farlo con entusiasmo”.

L’esposizione è allestita fino al 31 ottobre nei seguenti orari: martedì-sabato, 9.00-12.30; 15.00-19.00.

Domenica 15.00-19.00. Per info, 035.248393.

Stefania Burnelli

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