“Italiano, paga e TASI”. È quanto si legge sui manifesti affissi da CasaPound Italia a Sarnico, dove il Comune ha deliberato che “in virtù del fatto che le categorie produttive sono già sufficientemente gravate dalla TARI, ritiene di non dover ulteriormente appesantire le sopracitate attività esentandole dal pagamento della TASI.” "Peccato – spiega CasaPound in una nota – che nelle attività produttive l’amministrazione abbia incluso anche tutti gli studi di professionisti, compresi avvocati, notai, commercialisti e dentisti, e, soprattutto, gli istituti bancari". "Come risultato – sottolinea il movimento- l’odiosa TASI graverà solo ed esclusivamente sulle spalle di famiglie e pensionati, anch’essi gravati, come le attività, dalla TARI". "La stessa amministrazione sostiene di aver applicato l’aliquota più bassa (2,2%) di tutto il circondario, ma alcuni Comuni hanno applicato tariffe inferiori e altri non l’hanno applicata affatto. A Sarnico non è stata prevista nessuna detrazione in favore delle famiglie – conclude Cpi – e delle categorie sociali già svenate dalla crisi".
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