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La recensione

“I due volti di gennaio”: non è sempre truffa quel che luccica

Il regista Hossein Amini con il thriller "I due volti di gennaio" cerca di raccontare una storia dove nulla è come sembra e dove le apparenze ingannano.

Titolo: I due volti di Gennaio

Regia: Hossein Amini

Genere: Thriller

Durata: 96 minuti

Attori: Viggo Mortensen, Kirsten Dunst, Oscar Isaac, Daisy Bevan, David Warshofsky

Voto: 6,5

Attualmente in visione: Multisala San Marco (Bergamo)

Quella che inizialmente ci sembrava una gita di piacere per i coniugi Chester e Colette McFarland (interpretati da Viggo Mortensen e da Kirsten Dust) si rivela un tentativo di fuga da alcuni esponenti della mafia newyorkese che Chester ha truffato.

Nel loro viaggio in tutta Europa, incontrano ad Atene un ragazzo americano, Rydal, che per campare truffa i turisti fingendosi una guida.

Il giovane verrà coinvolto nella fuga dei McFarland e si sentirà quasi costretto ad aiutarli, sia perché attratto dalla bella Colette sia perché Chester gli ricorda il padre morto pochi mesi prima in America.

Il regista Hossein Amini con questo film cerca di raccontare una storia dove nulla è come sembra e dove le apparenze ingannano.

Il truffatore Rydal si rivelerà, infatti, il “buono” della vicenda, mentre l’aziano ed educato Chester risulterà essere uno dei più avidi ed abili truffatori in circolazione.

I due personaggi principali sono legati da un rapporto quasi paterno, che vede lo scontro generazionale tra due diversi modi di imbrogliare il prossimo.

Proprio a causa della forza di questo stretto legame tra i due, le attenzioni amorose verso Colette che formano un triangolo amoroso vengono messe in secondo piano, e spesso ci sembrano ridondanti le scene incentrate su Colette e le sue emozioni.

“I due volti di Gennaio”, infatti, è un thriller che non sempre riesce a mantenere la tensione necessaria ad un film di questo genere, perché si concentra spesso sui particolari e sulle ambientazioni, troppo affascinanti e ammalianti per essere adatte a mostrare l’ansia e il nervosismo di un uomo in fuga dalle forze dell’ordine e dalle proprie azioni.

Tra le strette strade di alcuni paesini dell’isola di Creta si svolge, dunque, un film non troppo avvincente o complesso, ma pur sempre interessante, in grado di mostrarci come il denaro possa corrompere un uomo e le cose a lui care.

Francesco Parisini

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