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L'allarme di maroni

Legge di stabilità Renzi, “in Lombardia taglio per 930 milioni di euro”

Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni lancia l'allarme: la legge di Stabilità del governo Renzi prevede tagli per quasi un miliardo di euro in Lombardia. I conti sono stati analizzati nella Giunta di venerdì 17 ottobre. La manovra incide sulle Regioni che a loro volta potrebbero erogare meno fondi alle Province e ai Comuni.

Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni lancia l’allarme: la legge di Stabilità del governo Renzi prevede tagli per quasi un miliardo di euro in Lombardia. I conti sono stati analizzati nella Giunta di venerdì 17 ottobre. La manovra incide sulle Regioni che a loro volta potrebbero erogare meno fondi alle Province e ai Comuni.

“Nel corso della seduta di Giunta abbiamo analizzato l’esito della Legge di Stabilità, abbiamo fatto i conti insieme all’assessore al Bilancio Massimo Garavaglia e sono conti drammatici. Il presidente del Consiglio ha fatto una manovra di 4 miliardi di tagli, addebitando alle Regioni sprechi che in Lombardia non esistono, applicando il criterio dei tagli lineari che penalizza la Lombardia più di altre Regioni e con questa manovra rischiamo di non fare più molte cose che facciamo – ha spiegato Maroni -. La Regione Lombardia è una Regione virtuosa e se la Manovra venisse approvata così, taglierebbe alla Lombardia 930 milioni di euro; di questi, 730 milioni sono nella sanità e sono quelli contenuti nel Patto della Salute, concordato a luglio tra Governo e Regioni, e che ora il Governo unilateralmente cancella. Questo taglio indiscriminato a una Regione virtuosa come la Lombardia avrebbe catastrofiche conseguenze quali la chiusura di almeno 10 ospedali, l’aumento dei ticket, l’aumento delle addizionali Irpef e Irap, lo stop a nuove opere e lo stop al finanziamento del Trasporto pubblico locale, inclusi i treni.

In queste condizioni, se la Legge di Stabilità dovesse essere approvata così, la Lombardia, che ha già ridotto i costi ed è una Regione virtuosa, si vedrebbe ridurre i trasferimenti di quasi 1 miliardo e si vedrebbe costretta a una serie di iniziative, che è giusto che i cittadini conoscano, quali chiudere una decina di ospedali, aumentare i ticket, aumentare le addizionali Irpef e Irap, cancellare tutte le nuove opere in programma e ridurre il contributo al trasporto pubblico locale. Io non voglio arrivare a questo e non sono disponibile a fare l’esecutore testamentario dell’eutanasia delle Regioni. Nelle prossime settimane – ha aggiunto Maroni – valuteremo se ci sono le condizioni per ottenere questa modifica, altrimenti ognuno farà le sue scelte, ma ripeto che non posso e non voglio fare il killer della Regione virtuosa che governo. Perché in queste condizioni diventa impossibile continuare a governare in modo virtuoso una Regione virtuosa".

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