Vincoli più pesanti e referendum tra i cittadini per decidere se prevedere le moschee sul territorio. Lo ha confermato il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni durante la trasmissione “Orario continuato” a Telelombardia. Il numero uno di Palazzo Lombardia ha lanciato la battaglia contro il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, ma anche a Bergamo la Lega Nord è decisa a opporsi alla previsione di una moschea nel piano di governo del territorio che verrà revisionato il prossimo anno.
Maroni propone vincoli stringenti e un referendum. "Le moschee? Naturalmente rispetto le decisioni dei sindaci, che, per me, sono il nostro caposaldo democratico, ma ci sono delle regole che neanche i sindaci possono modificare a loro piacimento, nemmeno i sindaci importanti come quello di Milano. E c’è una legge della Regione Lombardia che dice che queste cose si possono fare se sono previste nel Piano di Governo del Territorio, che ogni Comune deve approvare: se è previsto, la moschea si può fare, se invece non è previsto, prima si modifica il Pgt e poi si può fare".
L’amministrazione guidata da Giorgio Gori ha deciso di affrontare la questione degli spazi religiosi fin da subito. L’assessore all’Urbanistica Stefano Zenoni ha avviato i contatti con le comunità religiose per certificare quanti fedeli sono presenti sul territorio della città e quali spazi necessitano per pregare. Nelle scorse settimane l’assessore ha incontrato alcuni rappresentanti delle varie comunità per ascoltare le loro richieste e valutare come agire.
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