Non ci sono bottiglie da stappare, cori o applausi prolungati. Matteo Rossi è il nuovo presidente della Provincia di Bergamo, ma non si può festeggiare troppo quando si ha la consapevolezza di dover gestire un ente tutto da ricostruire con pochissime risorse. Tra le prime decisioni a cui è chiamato l’esponente del Pd ci sono tagli per 6,5 milioni di euro. Rossi si appella immediatamente all’unità di tutte le forze politiche. “Questa avventura è iniziata il 28 giugno quando abbiamo lanciato la proposta di una fase costituente: da domani non sarà più un’avventura ama un’esperienza di governo collettiva. Sono stanco ma contento che sia andata così, non è la mia vittoria, ma di chi ha creduto che questo progetto potesse realizzarsi. Un grazie alla mia famiglia e ai miei figli che negli ultimi 20 giorni hanno accettato di non vedermi, voglio ringraziare tutti gli amministratori che ho conosciuto in queste settimane, sono un’enorme ricchezza per il territorio. Grazie ai movimenti che hanno accettato la sfida, da Riva a Sorte a Gelmi a Capelli e Roberto Bruni. Il messaggio è uno solo: ci si salva solo se stiamo insieme. Dovremo convincerci tutti che la nuova provincia è anche una nuova sfida per la politica. Mettere al centro il dialogo e l’appartenenza al territorio rispetto alle singole realtà politiche. Voglio rappresentare nel migliore dei modi questo approccio. Aprirà il dialogo anche con i sindaci della Lega: li ritengo miei interlocutori, se vorranno. Voglio lanciare un appello anche alle imprese, ai sindacati. C’è bisogno di far entrare aria nel palazzo della Provincia. L’aria sono le idee e le intelligenze. La prima cosa che farò stasera? Chiedere al direttore generale Benedetto Passarello di organizzare lunedì dalle 15 una visita ai 600 dipendenti. Questa macchina complessa che è la provincia funziona perché c’è gente che crede in questo lavoro. Hanno vissuto mesi difficili, non sarà più cosi, devono sapere che c’è un presidente che li apprezza”.
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L’avversario Giuseppe Pezzoni è abbastanza soddisfatto del risultato. “Per me è stata una bella avventura; devo un grande ringraziamento a quanti, avendomi sostenuto nei modi più diversi, hanno contribuito a rendere l’elezione del nuovo presidente della provincia una vera sfida e non – come si prospettava – una mera formalità. Ho fatto gli auguri a Rossi, ne avrà bisogno. Ha promesso molto e credo debba dar conto della sua parola: sono molto perplesso su alcune cose. Sul ruolo dei singoli territori mi pare che ci sia una fase di lavoro che debba essere attivata non solo in via Tasso ma su tutta la provincia. Treviglio farà la sua parte”.
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