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Bergamo

Fondazione Banca Popolare sostiene la ricerca e gli studi su Giovanni XXIII

Fondazione Banca Popolare di Bergamo Onlus sostiene un progetto triennale (2014-2016) di ricerca della Fondazione Papa Giovanni XXIII e la conseguente pubblicazione di studi che riguardano la formazione, l’azione pastorale e i legami di A. G. Roncalli con la diocesi e il Il lavoro di ricerca, avviato nei mesi scorsi, sta già sortendo i primi risultati.

Fondazione Banca Popolare di Bergamo Onlus sostiene un progetto triennale (2014-2016) di ricerca della Fondazione Papa Giovanni XXIII e la conseguente pubblicazione di studi che riguardano la formazione, l’azione pastorale e i legami di A. G. Roncalli con la diocesi e il territorio bergamasco.

Il lavoro di ricerca, avviato nei mesi scorsi, sta già sortendo i primi risultati. Si sta approntando l’edizione del “quaderno ad omnia”, un prezioso manoscritto ancora inedito dal quale si ricavano informazioni importanti sulle letture del giovane Roncalli che hanno contribuito alla sua formazione teologica e intellettuale.

In programma per il prossimo anno è prevista la pubblicazione in un unico volume dei numerosi articoli attribuibili al Santo Padre apparsi sul periodico “La vita diocesana” tra il 1909 e il 1914. La raccolta consentirà di avere un dettagliato panorama di quanto Roncalli andava studiando e approfondendo nei primi anni del suo ministero sacerdotale al seguito di mons. Radini Tedeschi. Altro capitolo importante del progetto riguarda lo studio sui rapporti tra il giovane sacerdote e il modernismo, significativo movimento culturale che ha agitato gli ambienti accademici ed ecclesiali nei primi decenni del Novecento, coinvolgendolo direttamente.

L’intenzione è di giungere alla pubblicazione integrale di alcuni importanti epistolari tra Roncalli e alcune personalità significative del mondo bergamasco, come quelli con i Parroci di Sotto il Monte e quello con mons. Giacomo Testa.

Inoltre sono ancora numerosi gli scritti roncalliani inediti, da studiare e pubblicare: per esempio le sue omelie, soprattutto quelle pronunciate durante la Prima Guerra Mondiale. Con l’istituzione della cattedra di Storia del Cristianesimo, intitolata a Giovanni XXIII, anche l’Università degli Studi di Bergamo è coinvolta nel progetto di ricerca. In particolare, il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali nel cui ambito si tiene l’insegnamento di Storia del Cristianesimo, in collaborazione con la Fondazione Papa Giovanni XXIII, ha bandito concorsi per borse di studio per dottorandi che vogliano dedicarsi a questi temi.

“Siamo fieri di sostenere la Fondazione Papa Giovanni XXIII – dichiara Emilio Zanetti, Presidente di Fondazione Banca Popolare di Bergamo Onlus – che intende approfondire il fondamentale legame che ancora oggi unisce Angelo Giuseppe Roncalli alla terra, alla gente e al clero bergamasco. Un’adesione convinta e senza tentennamenti, quella della nostra Fondazione, a quest’intensa attività di studio e divulgazione della figura di Papa Giovanni XXIII, nell’anno della sua Santificazione. Auspichiamo possa rappresentare per l’intera comunità bergamasca un motivo di riflessione sul proprio futuro e uno stimolo a ricercare nella memoria e nell’esempio di Angelo Roncalli quella linfa nuova e quegli stimoli necessari alla crescita del nostro impegno culturale, civile e religioso”.

“Ringraziamo la Fondazione Banca Popolare di Bergamo Onlus – prosegue Don Ezio Bolis, Direttore della Fondazione Papa Giovanni XXIII – per il sostegno offerto al progetto di ricerca: si tratta di una serie di studi articolati grazie ai quali non solo potremo conoscere meglio i rapporti tra Papa Giovanni XXIII e il territorio bergamasco, ma anche importanti tasselli della storia civile ed ecclesiale di Bergamo nel Novecento”. “La collaborazione tra la Fondazione Papa Giovanni XXIII e l’Università di Bergamo – conclude il Prof. Giuseppe Bertagna, Direttore del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università degli Studi di Bergamo -, che è stata recentemente sancita anche da una convenzione ufficiale, per un verso garantisce il rigore scientifico della ricerca; d’altra parte, offre agli studenti la possibilità di aprire interessanti prospettive di studio sulla storia del cristianesimo nella società contemporanea. Sono davvero soddisfatto dell’iniziativa che vede coinvolte tre realtà così significative del nostro territorio”.

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