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La conferenza

La nuova banconota di 10 euro debutta all’Università di Bergamo fotogallery

All'Università di Bergamo è stata presentata la nuova banconota da 10 euro che sarà emessa il prossimo 23 settembre. Nell'occasione, Salvatore Gangone, direttore della filiale della Banca d'Italia ha tracciato la storia della Zecca di Stato e dell'Euro.

Una banconota sale in cattedra. Succede all’Università degli studi di Bergamo dove si è svolta una conferenza per presentare la nuova banconota da 10 euro che sarà emessa il prossimo 23 settembre e che aprirà alla messa in circolazione di altre banconote, da qui al 2019, quando sarà emesso il nuovo taglio da 500 euro serie “Europa”. Nell’occasione i docenti di matematica finanziaria hanno invitato Salvatore Gangone, direttore della filiale della Banca d’Italia di Bergamo, e Michelina Aspromonte a spiegare la storia dell’Euro, le funzioni passate e presenti della Banca d’Italia, e illustrato come riconoscere le banconote false. Garrone ha rammentato che negli ultimi anni hanno chiuso 39 su 97 filiali della Banca d’Italia.

Una ristrutturazione organizzativa che ha permesso una specializzazione per compiti delle filiali in modo da utilizzare meglio le risorse, ridurre i costi di amministrazione e di distribuzione. Le rimanenti filiali sono state suddivise in filiali regionali. La Filiale di Bergamo è specializzata nel trattamento del contante, non opera con il pubblico, ma solo con banche e Poste Italiane per il trattamento del contante.

BANCA D’ITALIA E L’EURO

La funzione di emissione di banconote è stata della Banca d’Italia dal 1926, ma dal 2002 l’Euro viene emesso solamente dalla Banca Centrale Europea in virtù del Trattato di Maastricht. La BCE, però, non stampa moneta, lo fa attraverso le banche centrali nazionali. Oggi l’80% delle transazioni al dettaglio in Italia sono in contanti, mentre nel resto d’Europa il 60% solamente. Il contante piace di più dà quasi la percezione che non costa nulla, percezione che dà più valore alla nostra attività, al nostro impegno, alla nostra fatica. L’azione delle banche centrali porta al miglioramento dell’efficienza del sistema dei pagamenti, alla protezione dell’euro e all’efficienza del ciclo di cassa.

La banca centrale svolge attività ispettiva sulle società di servizi. Nel solo 2013 sono state svolte 20 ispezioni che hanno dato luogo a circa nove procedure di cui due con irrogazione di sanzioni e provvedimenti di divieto di riciclo a due società. L’impegno sociale della banca centrale si sviluppa su più fronti: l’adozione di norme rigide in materia ambientale fino all’educazione finanziaria che è rivolta ai formatori, insegnanti delle scuole primarie e secondarie, anche superiore, su 4 moduli: la moneta, il sistema finanziario, la stabilità dei prezzi e le assicurazioni.

UNA MONETA CHE UNISCE

La Lira unì l’Italia il 24 agosto 1862, prima di allora c’erano circa 236 monete in circolazione sul territorio italiano. La stessa funzione che ebbe la Lira oggi è dell’Euro che ha unito 18 Paesi nel 2002, mentre oggi sono 28 le nazioni che usano la moneta unica europea. In entrambe queste unificazioni si trovano gli stessi obiettivi che ispirano il processo di unificazione monetaria: l’integrazione economica, l’aprire la strada alla partecipazione dell’Italia alle grandi trasformazioni, porre le basi per uno sviluppo futuro.

La banconota non è soltanto uno strumento di pagamento, è l’unico segno tangibile di un’unione monetaria, è un’espressione di valori, di culture, un modo per tenere fuori i conflitti. Il grifo è un segno che ha un’importanza: la E di Europa, sta ad indicare la lettera dell’alfabeto greco, epsron, che ricorda quella che era la cultura classica occidentale, di certe eccellenze del periodo.

La moneta unica, per essere del popolo europeo, non poteva avere elementi che richiamassero a qualche nazionalità, quindi si è voluto eliminare ogni riferimento, ma lasciare solo il messaggio: i ponti che si vedono sulle banconote sono solo dei messaggi, delle metafore che vogliono ricordare che l’Europa va verso il dialogo continuo con i popoli e l’unico elemento sono solo le 12 stelle europee.

MONETA: PICCOLO CAPOLAVORO CHE INGLOBA ARTE E TECNOLOGIA

Moneta deriva dal verbo latino monere significa consigliare, avvertire, ammonire. Nella zona in cui fu costruito il tempio della dea Giunone venne realizzata la prima Zecca dello Stato che coniava monete. La moneta ha tre funzioni: è un mezzo di scambio, è un’unità di conto (un parametro di paragone), è una riserva di valore.

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