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“Piazza vecchia stravolta da un trucco posticcio L’allestimento è invasivo” fotogallery

Piazza vecchia verde fa discutere, come sempre. L'allestimento in occasione della manifestazione “I maestri del paesaggio” piace a molti bergamaschi e non convince altrettanti che preferirebbero mantenere la “sacralità” di un luogo storico come la principale piazza del centro storico. Beppe Cattaneo, presidente dell'associazione Città alta e Colli, ha scritto una lettera al sindaco Giorgio Gori e alla Giunta per manifestare molte criticità in merito alla manifestazione e soprattutto all'allestimento.

Piazza vecchia verde fa discutere, come sempre. L’allestimento in occasione della manifestazione “I maestri del paesaggio” piace a molti bergamaschi e non convince altrettanti che preferirebbero mantenere la “sacralità” di un luogo storico come la principale piazza del centro storico. Beppe Cattaneo, presidente dell’associazione Città alta e Colli, ha scritto una lettera al sindaco Giorgio Gori e alla Giunta per manifestare molte criticità in merito alla manifestazione e soprattutto all’allestimento.

Ecco la lettera:

L’Associazione per Città Alta e i Colli nel 2012 aveva inviato una lettera all’allora Assessore Gianfranco Ceci rimarcando la mancanza di coinvolgimento di tutte le realtà sociali nelle decisioni che riguardano il vivere in Città Alta e segnalando i rischi che il nostro centro storico corre di perdere le proprie peculiarità a causa delle trasformazioni in atto e delle manifestazioni poco coerenti con il contesto. Quella lettera aveva originato un dibattito comparso sui quotidiani locali e nel web che aveva finito poi per allontanarsi dall’oggetto principale della “provocazione” riducendosi quasi unicamente a un sondaggio su Piazza Verde sì, Piazza Verde no.

Tale manifestazione in Piazza Vecchia è in allestimento in questi giorni secondo le modalità già approvate in precedenza dalla passata amministrazione, mentre per le prossime edizioni sono state prospettate possibili modifiche. L’Associazione per Città Alta e i Colli ribadisce oggi quanto detto allora a proposito della Piazza Verde: un’eccessiva durata dell’evento (un mese fra una cosa e l’altra); un concreto rischio di danneggiamenti specialmente alla pavimentazione; un allestimento invasivo in un contesto delicato: Piazza Vecchia, che trae la sua bellezza dall’essere così come la conosciamo, viene stravolta da un “trucco” pesante che, comunque lo si voglia guardare, è posticcio…anche se a molti piace. Certo, qui entrano i gusti e gli orientamenti personali e anche altre considerazioni di opportunità su cui sarà sicuramente utile fare delle valutazioni.

Per ovvi motivi non stupisce che Maurizio Vegini, Presidente di Arketipos, metta in luce gli aspetti creativi e innovativi dell’allestimento della Piazza Verde, così come non stupisce la difesa che ne fanno i commercianti di Città Alta, in particolare i gestori dei locali che si affacciano sulla piazza. I quotidiani, da parte loro, non stanno mancando di dare visibilità all’evento con paginoni dedicati come raramente capita per altre manifestazioni. Dice Vegini in un contributo riportato sul Corriere della Sera di martedì 12 agosto: ”Questa esperienza [Piazza Verde] ha messo in evidenza la forte esigenza di avere in città luoghi pensati ad hoc per l’incontro…..parliamo di luoghi della città caratterizzati da ambientazioni accoglienti… dove sia comodo sedersi e dove sia possibile giocare…con un gran numero di sedute, magari meno convenzionali delle solite panchine. Spazi con un’illuminazione adeguata per muoversi in sicurezza che affascini e che renda veramente suggestivo il luogo…”.

Siamo perfettamente d’accordo con queste affermazioni. Anzi pensiamo che un punto sul quale varrebbe la pena dibattere, andando oltre la Piazza Vecchia/Verde, sia sicuramente questo: come restituire alle nostre piazze la loro funzione di luogo di incontro, aggregazione, scambio? Questo discorso vale sicuramente più per altre piazze che non per Piazza Vecchia già ampiamente sfruttata. Lo sforzo dovrebbe essere quello di ri-costruire luoghi di incontro belli e vivibili con allestimenti armonicamente inseriti nel contesto. E la via non è secondo noi la proliferazione dei “dehors” che occupano spazi in modo esclusivo e rigido, a volte creando insuperabili barriere con l’ambiente circostante o in progetti fruibili per quindici giorni dopo di che tutto torna come prima, ma nell’immaginare e realizzare una equilibrata compresenza di spazi pubblici, ben pensati, comodi, belli, fruibili tutti i giorni e di spazi “leggeri” attrezzati con tavolini e servizi per la ristorazione: va riconosciuto il contributo importante e insostituibile di bar e ristoranti nel rendere e mantenere vivibili e sicuri luoghi altrimenti a rischio di degrado ed è piacevole potersi sedere fuori a un tavolo per bere o consumare qualcosa. Ma non deve essere l’unico modo per vivere e godere gli spazi pubblici. Prendiamo Piazza Vecchia: dove si può sedere la gente che vuole semplicemente starsene lì? Le sedute sotto la Angelo Mai vengono facilmente e subito esaurite. E dove ci si può sedere in piazza Mercato delle Scarpe? E in Piazza Pontida o in Piazza della Libertà? E le altre piazze della città possono accogliere bambini, mamme, nonni, giovani e turisti favorendo una loro permanenza facile, piacevole, sicura in ogni momento della giornata?

É in questa direzione che secondo noi potrebbe muoversi il dibattito. Noi pensiamo che i contributi degli esperti insieme ai contributi delle persone che abitano la città potrebbero suggerire soluzioni belle e creative capaci di accontentare molti.

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