“Se mi sento a rischio in caso di rimpasto del Governo? Sinceramente no, lo dico serenamente”: risponde con grande tranquillità il ministro per le Politiche agricole, il bergamasco Maurizio Martina, ad una precisa domanda sul suo ruolo futuro all’interno del Governo Renzi.
Il premier, alla luce della partenza per l’Europa di Francesca Mogherini, sta pensando, più che a una semplice sostituzione, ad una vera e propria rivoluzione in vista della sfida dei “mille giorni”.
Rivoluzione che dipende tutta, o quasi, da Angelino Alfano al quale Renzi ha proposto un cambio di incarico, dagli Interni agli Esteri: il leader del Nuovo Centrodestra ha temporeggiato ma, se dovesse scegliere di lasciare il Viminale, la sua decisione influenzerebbe a cascata tutte le altre.
Con Alfano agli Esteri Maurizio Delrio sarebbe il candidato numero uno alla sua sostituzione, in caso di rifiuto alla Farnesina andrebbe l’attuale vice ministro Lapo Pistelli. Ma per Alfano Matteo Renzi ha lasciato aperta anche la pista del Ministero della Difesa.
Un grosso punto interrogativo è sull’Istruzione: Stefania Giannini (Scelta Civica) rischia di dover cedere la propria poltrona ad un’altra donna, ma proveniente dalle fila del Pd.
Nessun dubbio, a quanto pare, sul ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina, quindi, che giustamente si è detto sereno in merito alla propria posizione: “Io penso di poter dire che in questi mesi abbiamo fatto delle cose – commenta Martina – poi la verità è che non basta mai il tempo, bisognerebbe lavorare 28 ore al giorno. L’importante è che ognuno faccia il suo, è la cosa cruciale per tutti”.
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