Per gli inquirenti che stanno lavorando al caso la ricostruzione dei fatti è abbastanza chiara. A tenere banco sono però gli ultimi quesiti che riguardano la morte del piccolo Patrick Lorenzi, il bimbo di 9 anni che ha perso la vita nella tragedia di Cusio di giovedì scorso. Sarà l’autopsia, disposta dal pm Raffaella Latorraca, a fare ulteriore chiarezza sull’accaduto. L’esame dovrà infatti spiegare, ad esempio, se i segni trovati sul corpo del bambino sono stati inflitti con un coltello o con un’arma impropria: una pietra o un pezzo di legno appuntito. O se invece sono stati provocati da una caduta.
Intanto tra gli inquirenti si fa largo l’ipotesi che il piccolo Patrick sia stato sedato prima di essere ferito mortalmente, magari con un sonnifero. Il pm ha infatti chiesto esplicitamente al medico legale Luca Tajana, del dipartimento di medicina legale di Pavia, di capire se il bimbo ha assunto sostanze particolari. Sostanze particolari che potrebbe aver preso in dose massicce anche Gessica Mambretti, la mamma del piccolo trovata morta venerdì mattina dopo ore di ricerche: che la donna facesse uso di psicofarmaci non è un mistero ma secondo gli investigatori mercoledì notte potrebbe aver esagerato, forse in preda a una crisi.
Le risposte arriveranno dall’autopsia che oggi, lunedì 1 settembre, sarà effettuata al Papa Giovanni XXIII.
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