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L'inchiesta

Investì e uccise due bimbi a Verolanuova Bogdan “non era ubriaco”

Bogdan Vasilache, il 19enne cremonese di origine romena che la sera del 20 agosto si schiantò con la sua Golf contro un'Audi provocando la morte di Matteo di 11 anni e di Greta di 5 (morta il giorno dopo a Bergamo), e perdendo a sua volta la vita, non era ubriaco. E' quanto emerge dagli accertamenti della procura di Brescia

Bogdan Vasilache, il 19enne cremonese di origine romena che la sera del 20 agosto si schiantò con la sua Golf contro un’Audi con a bordo due bambini di 5 e 11 anni provocandone la morte e perdendo a sua volta la vita, non era ubriaco.

E’ quanto emerge dagli accertamenti disposti dalla procura di Brescia sul drammatico incidente avvenuto sulla ex statale 45, tra Verolanuova e Pontevico. Gli esami clinici effettuati sul cadavere del 19enne hanno permesso di stabilire che il suo tasso alcolemico quella sera era nella norma, inferiore ai limiti previsti dalla legge.

Per un quadro completo sullo stato del ragazzo mentre era alla guida mancano ora solo gli esami tossicologici: "Ci vorrà ancora qualche giorno prima di poter stabilire con precisione in quali condizioni fosse", ha spiegato il procuratore della Repubblica di Brescia Tommaso Buonanno.

Torna dunque a prendere corpo la velocità come causa del drammatico schianto in cui persero la vita il 19enne e due fratellini che tornavano a casa con il loro papà. Due testimoni avevano raccontato di aver visto arrivare la Golf di Vasilache a gran velocità, l’avevano vista sbandare e schiantarsi contro l’Audi station wagon di Dorino Facchinelli, il direttore di banca che rientrava a Cremona con i suoi due bimbi, Greta di 5 anni e Matteo di 11.

Talmente veloce che Facchinelli non è riuscito ad evitare l’impatto, non ha potuto impedire il dramma che si è abbattutto sulla sua famiglia. Nello scontro erano morti immediatamente Bogdan, sbalzato dall’abitacolo, e Matteo, pure lui ritrovato dai soccorritori sulla carreggiata della strada.

Quando i soccorritori del 118 erano arrivati a Verolanuova anche il cuore della piccola Greta non batteva più, ma le manovre rianimatorie avevano compiuto un miracolo: la bambina, con una gravissima lesione all’aorta, era stata "ripresa" e trasferita subito all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo per un delicato intervento chirugico. Un miracolo che, purtroppo, non è stato duraturo, perchè il giorno successivo i medici hanno dovuto constatare il decesso anche di Greta.

Resta ancora in ospedale Dorino Facchinelli, l’altro giorno quando nella chiesa di san Pietro Po a Cremona, il parroco ha celebrato il funerale dei bambini, era presente solo mamma Laura, sostenuta da parenti e amici.

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