Arriverà dai due computer sequestrati da casa Bossetti la conferma a quanto indica il Dna trovato sui leggins di Yara Gambirasio e cioè che è proprio il carpentiere di Mapello l’assassino della giovanissima ginnasta di Brembate di Sopra?
Potrebbe essere un indizio importante infatti quello che sta filtrando (e viene rilanciato da La Repubblica) in seguito all’analisi dei contenuti dei supporti tecnologici di Massimo Bossetti: su Google la ricerca "tredicenni" e poi qualche dettaglio hot, ricerca che va ad aggiungersi a quanto già noto e cioè che l’uomo, in carcere ormai da più di due mesi, aveva seguito siti pedo-pornografici.
I pc sequestrati dagli inquirenti a giugno – uno fisso e uno portatile -, quando il 44enne venne arrestato sembrano dunque "parlare", dire o suggerire elementi che i Ris stanno valutando e analizzando: il particolare più inquietante è proprio la ricerca di "tredicenni", l’età che aveva Yara quando è stata sequestrata e poi uccisa: unita a collegamenti a un sito pedopornografico fa scattare qualche sospetto.
La cautela è d’obbligo però: il pc di Massimo Bossetti non era nuovo, ma allestito assemblando parti già usate da altri e quindi le ricerche potrebbero essere state effettuate da precedenti proprietari.
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