Piove sulle piscine Wet Life di Stezzano. Sono le dieci in punto quando nel grande parcheggio di via Carlo Cattaneo arrivano un’auto della polizia locale con due agenti, il vicesindaco Ezio Riva e un furgoncino. Si scoprirà poi che è quello del fabbro chiamato per cambiare tutte le serrature della struttura, da mercoledì posta sotto sequestro dal Comune. All’interno il gestore, una decina di dipendenti e qualche cliente che, ignaro di tutto, sta nuotando tranquillamente tra le acque della piscina che sta per essere chiusa.
Motivo della diatriba è la gestione dell’impianto, fino ad oggi in mano alla Co&Partner Ssd che nel settembre del 2012 l’ha rilevata dalla General Sogisport, poi fallita nel 2013: a fine dicembre la Giunta del sindaco Elena Poma decide di non rinnovare la convenzione stipulata con la società e di indire una gara per riaffidare la struttura provvisoriamente, dal momento che in autunno si svolgerà quella definitiva per i prossimi 30 anni. Una scelta che non va giù ai vertici della Co&Partner che, rivendicando gli ottimi risultati raggiunti, si rivolgono al Tar. Il centro avrebbe dovuto passare di mano il 17 febbraio scorso, giorno dell’apertura delle buste della nuova gara, ma a poche ore dall’annuncio del vincitore il Comune sospende tutto. La Co&Partner, dopo aver minacciato di mollare, mantiene la gestione e la palla passa ai tribunali. Nel frattempo il Tar dà ragione al Comune e, in attesa della decisione del Consiglio di Stato, si arriva all’epilogo di mercoledì, con gli uomini del Comune che fanno chiudere la struttura di fronte ai clienti divisi tra l’incredulità di molti e l’arrabbiatura di qualcuno.
E le buste della gara indetta per il febbraio scorso? Sono ancora chiuse, come assicura l’amministratore delegato della Co&Pratner Enrico Cremonesi: "Noi avevamo offerto mille euro al giorno per continuare la gestione delle piscine e se le cose fossero state fatte secondo le regole, ad oggi, nelle casse del Comune avremmo versato più di 180mila euro – spiega, arrabbiatissimo -. Invece ci troviamo qua, davanti a questa situazione assurda che sta causando dei danni sia alla nostra società che al Comune stesso, che pagherà le conseguenze di tutto questo in tribunale. Abbiamo rilevato la gestione di questo impianto nel settembre del 2012, prendendolo da un fallimento e portando i conti in utile anche grazie a un investimento di quasi 800mila euro. E un altro milione e mezzo sarebbe stato pronto per un nuovo investimento futuro, per macchinari, struttura e personale".
Con la chiusura della struttura di Wet Life (che oltre alle piscine vanta anche un’ampia area riservata la benessere, tre campi da calcetto e un’attrezzata palestra per il fitness) restano spiazzati i 5mila clienti che hanno ancora in essere i vari abbonamenti, oltre ai 70 dipendenti. "E’ stato fatto di tutto per portarci via la gestione dell’impianto senza pensare minimamente a tutte queste persone che sono state lasciate in mezzo alla strada senza nessun preavviso: la notizia dell’arrivo del curatore fallimentare ci è stata comunicata solo martedì sera, intorno alle 18 – spiega ancora Cremonesi -. Adesso questa storia la risolveremo in tribunale perché qua, oltre a un forte danno economico per la nostra società, si sta giocando anche con i soldi dei cittadini di Stezzano. Il sindaco Poma si ricordi che questo impianto è un bene pubblico".
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