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La curiosità

Da Consigli a Bianchi Mai vista un’Atalanta tanto “fatta in casa”

Sono addirittura quattordici i nomi dei bergamaschi (nati a Bergamo e provincia o calcisticamente adottati) che quest'anno compongono la rosa dell'Atalanta. Un record italiano, se non unico, più raro che mai, che i colori nerazzurri possono vantare a pochi giorni dall'inizio ufficiale della nuova stagione.

Da Consigli a Bianchi, passando per Bellini, Bonaventura e Baselli. Sono tanti, tantissimi i nomi dei bergamaschi (nati a Bergamo e provincia o calcisticamente adottati) che quest’anno compongono la rosa dell’Atalanta. Un record italiano, se non unico, più raro che mai, che i colori nerazzurri possono vantare a pochi giorni dall’inizio ufficiale della nuova stagione.

Si parla spesso dell’importanza del settore giovanile, riscoperto da qualche anno a questa parte anche dai maggiori club italiani (vedi Juventus, Inter, Milan e Lazio, su tutte, che hanno iniziato a investire suon di milioni per potenziare i vivai), e mai come in questa stagione l’Atalanta si presenta ai nastri di partenza con tanti nomi di calciatori "fatti in casa". Parliamo di ragazzi bergamaschi, nati a Bergamo o in provincia, e di giovani elementi che sono cresciuti nel vivaio di Zingonia e che oggi rappresentano, oltre che un vanto importante, anche un patrimonio preziosissimo per le casse societarie nerazzurre.

Ad oggi, martedì 19 agosto 2014, sono addirittura quattordici i calciatori che compongono la rosa della prima squadra di mister Colantuono che hanno Bergamo nella carta d’identità o che vantano un passato nel vivaio orobico di Mino Favini. Da Andrea Consigli, milanese di nascita ma ormai bergamasco d’adozione, a Rolando Bianchi, appena tornato a casa dopo anni in giro per l’Italia (con una breve tappa in Inghilterra, sponda Manchester); da Giuseppe Biava, ex AlbinoLeffe cresciuto con la maglia del Leffe e nativo di Seriate, a Cristian Raimondi, altro bergamasco doc con un passato in riva al Serio; da Gianpaolo Bellini, bandiera atalantina vera e propria nato e cresciuto in quel di Sarnico, a Giacomo Bonaventura, gioiello numero uno dello scacchiere del tecnico di Anzio scovato da Favini a San Severino Marche; da Emanuele Suagher, orgoglio di Romano di Lombardia, a Roberto Gagliardini, fantasista di Dalmine che, a detta di molti, potrebbe diventare il prossimo pezzo pregiato della cristalleria atalantina. Come dimenticare poi Marco Sportiello, prossimo erede di Consigli e già estremo difensore dei pali della Primavera nerazzurra, Davide Brivio, rientrato sotto le Mura venete otto anni dopo essersene andato alla Fiorentina, Salvatore Molina, milanese di Garbagnate classe 1992 ma a Bergamo dal lontano 2001, e Davide Zappacosta, cresciuto nel vivaio di Zingonia e rientrato dal prestito all’Avellino per restare. Alla lunghissima lista vanno poi aggiunti due giovanissimi che, presto o tardi, avranno tra le mani le chiavi del centrocampo dell’Atalanta: Alberto Grassi e Daniele Baselli, bresciani di nascita ma già ottimi elementi della Primavera di Bonacina.

Qualcuno in queste ultime due settimane di mercato potrebbe anche fare la valigie ma oggi, a meno di sei giorni dalla prima uscita ufficiale (sabato al Comunale col Pisa), l’Atalanta si può tenere stretto questo suo personalissimo record tutto italiano. Anzi, bergamasco.

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