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Italia

L’ex atalantino Conte nuovo ct della Nazionale: 3,6 milioni di euro all’anno

L'ex allenatore nerazzurro sarà il commissario tecnico degli azzurri per i prossimi due anni. Accontentate le sue richieste economiche, grazie al contributo della Puma. Sono lontani i tempi di Zingonia e delle dimissioni dopo gli screzi con Doni e il gestaccio ai tifosi che lo criticavano

Dalle dimissioni nerazzurre alla panchina azzurra. L’ex allenatore dell’Atalanta Antonio Conte sarà il commissario tecnico degli azzurri per i prossimi due anni.

Il tecnico salentino è stato accontentato dalla federazione su tutti i fronti. L’ultimo nodo da sciogliere, quello economico, è stato risolto con un accordo fra Figc e Puma che permetterà al nuovo presidente federale Carlo Tavecchio di esaudire i desideri – leggasi 3,6 milioni di euro netti a stagione – del nuovo ct. Mercoledì la Federazione aveva avviato una trattativa con l’azienda tedesca per colmare il gap fra il milione e seicentomila offerto dalla Figc – lo stesso stipendio assicurato al predecessore Cesare Prandelli (un altro ex atalantino) anche per questioni etiche e di immagine – e i tre milioni e passa chiesti da Conte.

L’illuminazione è arrivata nel primo pomeriggio di giovedì quando, con un comunicato, la Puma ha confermato il "pieno appoggio alla Fgic nella scelta del nuovo c.t. della Nazionale". Come dire: "Conte ci piace e ci farà guadagnare, ecco la nostra parte di soldi".

L’ex tecnico della Juve, che a Torino aveva uno stipendio di tre milioni e mezzo, potrà firmare così il contratto chiesto sin dall’inizio dei colloqui. Per l’ufficialità bisognerà attendere venerdì – quando Conte tornerà dalle sua vacanze croate – ma ormai tutte le strade portano a lui.

"Il costo di Conte va visto come investimento. Se fa guadagnare alla Figc più risorse è un fatto non marginale – ha spiega Andrea Abodi, presidente della Lega di Serie B e fido scudiero di Tavecchio – Il concorso degli sponsor succede già in altri Paesi con successo. La trattativa – ha concluso – non contraddice gli impegni assunti".

Sarà il tecnico tre volte campione d’Italia – queste le sue altre richieste – a gestire, almeno fino all’Europeo del 2016, la Nazionale maggiore e tutte le altre rappresentative azzurre con un ruolo di supervisore – una sorta di manager all’inglese – mai avuto prima da nessun altro commissario tecnico. E sarà sempre lui ad organizzare e mettere in calendario gli stage per la Nazionale che ha fortemente richiesto.

Sono lontani i tempi e dell’Atalanta. Arrivato a Zingonia il 21 settembre 2009 dopo l’esonero di Angelo Gregucci, Conte si dimise il 7 gennaio 2010 in seguito alla sconfitta rimediata in casa con il Napoli dopo aver collezionato 13 punti in 13 partite, frutto di tre vittorie, 4 pareggi e 6 sconfitte. La causa, oltre ai risultati sul campo (la squadra nerazzurra retrocesse comunque al termine di quella stagione), la rottura con alcuni big della rosa (Doni su tutti) e gli screzi con una parte dei tifosi, culminati con il suo gestaccio verso la tribuna nell’ultima partita contro i partenopei.

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