“Un dispetto politico, incomprensibile”. Bergamo sarà tra le pochissime Province italiane che anticiperà le elezioni al 28 settembre. Il presidente Pirovano ha deciso di non rimandare al 12 ottobre come concesso dal Parlamento. La scadenza impone ai partiti una corsa contro il tempo: presentazione delle liste e raccolta firme entro l’8 settembre. Tempi serrati, per di più nel periodo delle ferie, che costringono i segretari a velocizzare il dibattito interno. I nomi dei candidati non sono stati ancora decisi anche perché è stato impossibile organizzare un vero confronto tra le varie anime che compongono rispettivamente il centrosinistra, il centrodestra e la Lega Nord. Il problema partecipazione si pone soprattutto per il Pd, abituato a una lunga trafila democratica prima di approdare a una decisione definiva. La certezza è che le primarie non si faranno, probabilmente con l’approvazione di una deroga allo statuto votata dalla direzione.
Il segretario provinciale Gabriele Riva critica l’irremovibilità di Pirovano: “Mantenere il 28 settembre è incomprensibile – commenta Riva -. Credo sia un dispetto, fatico a trovare un’altra motivazione. Quindici giorni non cambiano la vita a nessuno, ma consentono a tutti di formare le liste e avere un po’ di tempo per non doversi muovere di fretta”. Il percorso partecipativo è comunque già iniziato. “Stiamo cercando di far convergere le candidature per la lista, sfruttiamo le feste sul territorio”. Sul candidato presidente Riva non commenta anche perché è tra i due papabili candidati. Se la giocheranno lui, sindaco di Arzago, e il consigliere provinciale Matteo Rossi.
Non c’è la corsa alla poltrona, perché gestire una Provincia smantellata dalla riforma Del Rio non sarà facile per nessuno. La Lega Nord, anche per questo motivo, probabilmente non presenterà nessun candidato così come richiesto dal segretario federale Matteo Salvini. Forza Italia invece sta cercando di riunire i cocci con i cugini del Nuovo Centrodestra per arrivare a un solo nome. Il tempo stringe.
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