La British Medical Association, l'organo di rappresentanza dei medici del Regno Unito, lancia una nuova battaglia contro il fumo e, questa volta, pensa davvero in grande: proibire la vendita di sigarette a tutti i nati dopo il 2000.
Un'idea che permetterebbe di creare la prima generazione di non fumatori ma che, a un primo impatto, appare di difficile realizzazione, se non altro per tutte le campagne antifumo che, in passato, si sono infrante contro il colosso rappresentato dalle multinazionali del tabacco.
Oltretutto, come sottolinea la direttrice dell'Osservatorio su fumo, alcol e droga dell'Istituto superiore di sanità Roberta Pacifici a Repubblica, “si creerebbe una discriminazione insostenibile: dal 2018 ci sarebbero adulti che possono acquistare tabacco e altri no. In secondo luogo nascerebbe un mercato nero per procurare agli esclusi le sigarette divenute come merce proibita ancora più attraenti. Credo che fallirebbe come le altre esperienze proibizioniste. Le scorciatoie servono a poco, il fumo si batte culturalmente, per esempio chiedendo ai media di smettere di promuoverlo”.
Ogni anno 5,4 milioni di persone muoiono a causa del tabacco: dal 1950 ad oggi in Italia i fumatori sono scesi dal 35% al 22,7%, dato pressochè stabile negli ultimi anni, ma il 57% di chi oggi ha una dipendenza da tabacco ha iniziato con le sigarette prima dei 17 anni.
E tu da che parte stai? Credi che il proibizionismo proposto dalla British Medical Association possa funzionare o credi che la potentissima industria del tabacco non possa essere scalfita in questo modo?
commenta