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Bergamo

Depresse per la crisi: al consultorio chiedono aiuto soprattutto le donne

Un'altra conferma dell'incisività della carenza di lavoro sugli stati d'animo viene dall’incremento del numero di richieste di assistenza psicologica nei consultori di città e provincia. A chiedere un supporto sono italiani, specialmente le donne, sia giovani sia della fascia demografica dei 45-54 anni. Un osservatorio privilegiato l'ha Antonio Mazzucco, coordinatore del consultorio familiare “Scarpellini” di Bergamo.

Crisi economica, instabilità lavorativa e disoccupazione fanno sentire i loro effetti sulla salute emotiva delle persone. Il perdurare nel tempo di una condizione di difficoltà e la mancanza di spiragli e prospettive si traducono in un aumento di forme di disagio che investono anche la sfera psicologica del’individuo.

Si tratta di una tendenza riscontrata anche in Bergamasca, negli ultimi anni ma soprattutto negli ultimi mesi (leggi). A darne ulteriore conferma è l’incremento del numero di richieste di assistenza psicologica nei consultori di città e provincia, a causa della perdita di lavoro e della disoccupazione. A chiedere un supporto sono soprattutto persone di nazionalità italiana, specialmente donne, sia giovani sia della fascia demografica dei 45-54 anni che, più di altre, fatica a “rimettersi in gioco”.

Un osservatorio privilegiato l'ha Antonio Mazzucco, psicologo e psicoterapeuta ma in più coordinatore del consultorio familiare “Scarpellini” di Bergamo, che accoglie utenti del capoluogo orobico e di alcuni paesi dell’hinterland.

Ha qualche numero che conferma quella che è certo più di una sensazione circa le richieste di aiuto psicologico causa crisi?

"Negli ultimi anni, al consultorio, abbiamo registrato un costante aumento delle richieste di assistenza psicologica. Più precisamente, nel 2013, si sono rivolti all’area dedicata al supporto psicologico-famigliare 3.300 utenti, con l’erogazione di 11 mila prestazioni da parte della nostra équipe di operatori. L’altra area in cui siamo impegnati, che riguarda l’ambito ginecologico-ostetrico, invece, ha riscontrato 1.700 richieste. Negli ultimi mesi abbiamo avvertito un continuo incremento di richieste di aiuto: sono numeri significativi e, sicuramente, la crisi fa sentire i suoi effetti sul territorio".

Negli ultimi mesi quali sono le motivazioni più frequenti di disagio psicologico?

"Principalmente, gli utenti chiedono supporto psicologico per fatica e stress, specialmente causato dalla perdita del lavoro o per la disoccupazione, problemi di autostima, fatica e problematiche nella relazioni, crisi di coppia e difficoltà nei rapporti famigliari. L’aumento di queste situazioni, in buona misura, probabilmente, è correlato alla crisi economica in atto.

E quali sono le fasce di disagio che si rivolgono a voi più frequentemente?

Gli utenti che si rivolgono al nostro consultorio, per la stragrande maggioranza, sono italiani, circa il 90%, mentre il restante 10% sono stranieri. Complessivamente, il 30% di loro è di Bergamo, mentre il 65% è residente in provincia, nei paesi limitrofi. Infine, un residuo 5% viene da fuori provincia. La ripartizione espressa dalle percentuali viene confermata in entrambe le aree".

A livello demografico, per concludere, come è ripartita l’utenza?

"A chiedere aiuto sono soprattutto le donne: il 75% delle preferenze viene effettuato da persone di sesso femminile, mentre il rimanente 25% da uomini. Questo accade, con ogni probabilità, perché le donne sono più sensibili e attente ai problemi di natura psicologica e sono meno restie degli uomini a parlarne. A livello anagrafico, è in aumento l’utenza giovanile e della fascia d’età che va tendenzialmente, dai 45 ai 54 anni d’età, le fasce che possono risentire maggiormente gli effetti dellaa crisi economica in atto".

Paolo Ghisleni

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