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Comune di bergamo

Benigni, Forza Italia: “Compensi partecipate da tagliare del 50%”

Tagliare subito gli stipendi della metà. E' la richiesta presentata da Stefano Benigni, consigliere comunale di Forza Italia, che ha presentato un ordine del giorno per chiedere la riduzione dei compensi degli amministratori delle società partecipate da Palazzo Frizzoni. «In un perdurante periodo di crisi come quello che stiamo affrontando, in cui numerosi bergamaschi faticano a far quadrare i conti, con le imprese e le famiglie sottoposte ad una tassazione senza precedenti, ritengo sia doveroso, per chi ha incarichi pubblici, lavorare per ridurre costi, privilegi e sprechi della macchina statale".

Tagliare subito gli stipendi della metà. E' la richiesta presentata da Stefano Benigni, consigliere comunale di Forza Italia, che ha presentato un ordine del giorno per chiedere la riduzione dei compensi degli amministratori delle società partecipate da Palazzo Frizzoni. «In un perdurante periodo di crisi come quello che stiamo affrontando, in cui numerosi bergamaschi faticano a far quadrare i conti, con le imprese e le famiglie sottoposte ad una tassazione senza precedenti, ritengo sia doveroso, per chi ha incarichi pubblici, lavorare per ridurre costi, privilegi e sprechi della macchina statale – ha dichiarato Benigni, Coordinatore regionale dei giovani di Forza Italia – Per questo motivo, in vista del rinnovo degli organi di amministrazione delle società partecipate e/o controllate dal Comune di Bergamo, chiedo al Sindaco Giorgio Gori di impegnarsi in prima persona per ridurre del 50% le indennità di carica, per eliminare ogni tipo di bonus e per stabilire la non cumulabilità tra indennità e gettoni di presenza. In ogni caso – prosegue Benigni – ho chiesto che l’importo del gettone non superi quello percepito dai Consiglieri comunali di Bergamo, che risulta significativamente inferiore. Ritengo giusto che, d’ora in avanti, gli emolumenti riconosciuti agli amministratori delle società pubbliche siano un semplice rimborso spese e che queste società non vengano più considerate uffici di collocamento o strumenti per distribuire stipendi facili. Tutti le organizzazioni, le strutture e gli enti di cui il Comune di Bergamo si avvale per produrre i servizi essenziali per la vita dei cittadini, devono tornare alla città e ai suoi abitanti, rispecchiando, anche nei compensi di chi è chiamato ad esercitare in esse un incarico, la situazione sociale ed economica in cui versa attualmente il nostro Paese. Nell’ottica della riduzione della spesa pubblica, inoltre, ritengo che sia necessario ripensare all’assetto generale delle società partecipate e avviare un ragionamento su possibili privatizzazioni, considerato che molti servizi potrebbero essere gestiti da privati. Auspico e sono convinto – conclude il Consigliere comunale Benigni – che tutti i consiglieri si uniranno a me nella volontà di lanciare il messaggio forte e chiaro di un cambiamento radicale nel modo di utilizzare risorse che non sono di pochi, ma appartengono all’intera collettività».

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