Sono passate tre settimane esatte da quel lunedì 16 giugno in cui Massimo Giuseppe Bossetti venne arrestato con la pesante accusa di aver barbaramente ucciso Yara Gambirasio. Un lungo periodo trascorso in isolamento per il carpentiere di Mapello, che dopo giorni di silenzio davanti agli inquirenti sembra essersi deciso a parlare.
Il 44enne attraverso i suoi legali Silvia Gazzetti e Cluadio Salvagni, ha chiesto un incontro con il pubblico ministero Letizia Ruggeri, che avrà luogo domani (martedì 8 luglio) nel carcere di Bergamo.
In questi 21 giorni sono state dette e scritte molte cose su Massimo Bossetti. Da una settimana il carpentiere può guardare la televisione e leggere i giornali, e si è quindi reso conto di tutto ciò. Sembra essere proprio questa la motivazione principale che lo ha portato a chiedere un faccia a faccia con il pm.
Bossetti intende replicare a “una serie di falsità sul suo conto”. Dalla sua presunta “doppia vita”, fatta oltre che di lavoro e famiglia anche di lunghe serate in discoteca, alle assenze immotivate dal lavoro che sarebbero state riportate da alcuni suoi colleghi, fino alle lampade nel centro estetico di Brembate Sopra e alle pagine relative al caso Yara che avrebbe digitato sul proprio computer.
Bossetti ribadirà poi la sua innocenza e la sua estraneità ai fatti, ma non è chiaro se intenderà spiegare la propria versione dei fatti o attendere la fase processuale.
Quello di martedì sarà il primo confronto diretto fra Bossetti e il pm Ruggeri. Nei due precedenti interrogatori davanti agli inquirenti si era invece avvalso della facoltà di non rispondere.
Intanto i suoi due legali hanno intenzione di chiedere una ripetizione dell'esame del Dna per verificare la compatibilità tra le tracce di sangue rinvenute sui leggins e sugli slip di Yara e il codice genetico dell'accusato.
Nel frattempo Ester Arzuffi, la madre del muratore di Mapello, ha chiesto e ottenuto di vedere il proprio figlio. L'incontro avverrà nei prossimi giorni, forse giovedì. Lo ha spiegato il legale della famiglia di Bossetti, Benedetto Maria Bonomo, il quale riferisce che la donna continua a sostenere di non aver mai avuto una relazione con Giuseppe Guerinoni, l’autista di autobus padre di Ignoto 1 individuato dalle indagini. "Conosco mio figlio - continua a sostenere la Arzuffi - e non può aver fatto ciò di cui è accusato". La signora era stata sentita come testimone subito dopo l’arresto del figlio.
La moglie di Bossetti, Marita Comi, invece giovedì ha incontrato per la seconda volta il marito. Subito dopo, insieme alla madre Adelina e ai tre figli, un maschio di 13 anni e due bambine di 10 e 8 anni, ha raggiunto una località segreta lontano dalla Bergamasca.
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