Un ruolo importante nel campo dello smaltimento e del riutilizzo degli PFU nella nostra penisola lo gioca Ecopneus, che ha presentato lo scorso 10 giugno il rapporto di Sostenibilità 2013 ad opera della Fondazione per lo sviluppo Sostenibile. Secondo questo rapporto sarebbero 347 milioni le tonnellate di CO2 risparmiate con l’utilizzo di gomma proveniente dagli PFU, rispetto a quelle prodotte con gomma vergine, 3,2 miliardi i kWh di energia, 1,3 i milioni di acqua, acciaio e altri componenti risparmiati nel processo di produzione di gomma vergine. Non soltanto quindi l’apporto dell’associazione ha liberato l’ambiente da oltre 41000 tonnellate di PFU abbandonati, ma ha anche aiutato significativamente a risparmiare energia nei processi produttivi, il tutto a proprie spese. Il direttore generale di Ecopneus Giovanni Corbetta ha affermato il ritardo della nostra penisola in fatto di utilizzo della gomma da PFU, così come in un processo di recycling society alla base delle politiche europee ambientali, rispetto ad altri paesi. Dove in Germania e in Francia è infatti normale l’utilizzo di PFU principalmente per manti stradali e campi da calcio artificiali, in Italia i vincoli culturali e burocratici continuano a frenare la messa in atto di queste pratiche.
Dai rivenditori e dai consumatori arriva tuttavia un piccolo sostegno, l’eco tassa. Questa consiste più in un contributo che una vera e propria tassa, ovvero al momento dell’acquisto di un pneumatico o cerchione nuovo si rende trasparente il pagamento di un supplemento che aiuterà a snellire e rendere più semplici le procedure di smaltimento.
Famosi rivenditori online, come Tirendo, aderiscono a questa iniziativa (maggiori info su www.tirendo.it).
commenta