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Fatti e misfatti

Amici Atalanta, Lazzarini: “Una maglia nerazzurra ad ogni abbonato in curva”

Marino Lazzarini, presidente del Club Amici dell'Atalanta, in una lunga chiacchierata col nostro Luciano Passirani parla di Camminata nerazzurra, suggerimenti societari e futuro del tifo nerazzurro, tra la speranza di riportare tanti giovani allo stadio a quella di vedere la Dea finalmente estranea al calcioscommesse.

di Luciano Passirani

Lazzarini Dolciumi distribuisce 16.000 articoli dolciari. Lo dice il sito dell’azienda. L’omonimo nipote del fondatore, per non essere da meno, anche quest’anno ne ha portati altrettanti, parliamo di tifosi, alla marcia nerazzurra, storica nonché ottava camminata del tifo atalantino, organizzata come sempre dal centro coordinamento, di cui lo stesso Marino Lazzarini è l’anima, oltre che il quinto presidente della storia. Una iniziativa, quella di dare vita al Club Amici dell’Atalanta, nata nel lontano marzo dell’anno 1966 da un suggerimento dell’Ingegner Tentorio, sapientemente raccolto da Elio Corbani.

48 anni di appoggio alla causa atalantina, attraverso promozioni e retrocessioni, un lungo specchio di vita bergamasca vissuta tra alterne vicende, sempre dalla parte del tifo, “quello corretto, quello solidale” come tiene a spiegare Marino Lazzarini in una lunga chiacchierata, partendo dal presupposto che gli “Amici” rappresentano sempre una ricchezza per il mondo Atalanta.

A Marino Lazzarini parlando del mondo degli “Amici” dell’Atalanta chiediamo: come è cambiato negli ultimi anni?

“Basterebbe dire che sono cambiati i numeri dei club, siamo a 67 ed erano 40 quando sono subentrato nel 2004 alla presidenza di Titta Rota. Ora dobbiamo fare uno sforzo per coinvolgere forze giovani, puntare su un ricambio generazionale”. Punti di forza e di debolezza del sodalizio? “Abbiamo rianimato le trasferte al seguito, con tutte le difficoltà della normativa vigente. La festa nerazzurra rimane uno dei punti di forza, senza dimenticare gli incontri organizzati nei ritiri. La debolezza, se vogliamo cercarla, una certa stanchezza, ripeto vorrei un maggior ricambio generazionale”.

Non pensi che gli “Amici” potrebbero contare di più negli assetti societari?

“Ne sono convinto, fermo restando che ho sempre una duplice funzione, facendo parte del Consiglio di Amministrazione dell’Atalanta. Per esempio in tema di abbonamenti siamo pronti a dare qualche suggerimento e quindi essere ascoltati di più. Per osare perché non distribuire una maglia nerazzurra insieme all’abbonamento di curva?”.

Per tornare ai giovani, come incentivare la passione , come farli crescere nell’amore per l’Atalanta?

“Il primo obiettivo sarebbe riportarli allo stadio. Troppi si fanno coinvolgere dalla comodità dello spettacolo visto in televisione, per noi tifosi lo trovo assurdo. Sarà decisiva in questo senso la sistemazione dell’Atleti Azzurri d’Italia”.

Oltre la camminata nerazzurra, ci sono altre iniziative di cui potreste essere fortemente catalizzatori, anche su un fronte di prevenzione ed educazione?

“Sto pensando di organizzare un convegno per tutti i club, per parlare di rispetto delle regole e di sicurezza. Ho bisogno di trovare collaborazione da parte di personaggi influenti in questi campi”.

Alla fine posso essere soddisfatto che il Club Amici sia in sviluppo. Non nascondo che il momento economico non è facile per nessuno. Sono venuti a mancare determinati aiuti, di più organizzare iniziative come la camminata rimane possibile fino a quando avrò 200 volontari ai quali va il mio più grande ringraziamento. Dal punto di vista dei costi con 5 euro di iscrizione forniamo una maglietta, un pacco gara, un biglietto per ritirare dei premi e non scordiamoci che ogni ristoro costa 1,40 euro. Se chiedi 1.000 succhi di frutta trovi chi te li regala, 15.000 strappi uno sconto. La camminata, nata come iniziativa degli Amici, è diventata la camminata dell’Atalanta, ma per continuare ci vuole qualcosa di più da parte di tutti”.

Un Marino Lazzarini pacato ma nemmeno tanto arrendevole nel delineare le difficoltà che anche il Club Amici dell’Atalanta sta attraversando. Del resto nemmeno dalla sua postazione in tribuna nerazzurra si nasconde quando c’è da tifare e perché no da imprecare contro qualcosa che va storto, così anche nel rispondere all’ultima domanda quanto meno provocatoria.

Cosa ti senti di dire al tifoso nerazzurro in merito ad un’Atalanta sfiorata ancora dal calcioscommesse?

“Rimango allibito, sempre un occhio di troppo nei nostri confronti e non vado oltre, se penso a qualche giocatore incarcerato e poi di nuovo in campo…”.

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