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La recensione

Pane e Burlesque: leggero e piacevole Ma il finale è un déjà vu

“Pane e Burlesque”, la nuova commedia di Manuele Tempesta, focalizza la sua attenzione sul ruolo fondamentale della donna ai tempi della “crisi”: divertente e ironico, grazioso e leggero, il film perde punti nel finale, con un lieto fine fiabesco un po' troppo classico e già visto.

Titolo: Pane e Burlesque

Regia: Manuela Tempesta

Genere: Commedia

Durata: 87 minuti

Attori: Laura Chiatti, Sabrina Impacciatore, Michela Andreozzi, Fabrizio Buompastore, Giovanna Rei, Caterina Guzzanti, Marco Bonini, Edoardo Leo

Voto: 6+

Attualmente in visione: Multisala San Marco

La recente “crisi” economica colpisce anche gli abitanti di Monopoli, un paese in provincia di Bari, che si ritrovano disoccupati o cassaintegrati dopo che l’azienda locale di ceramiche è stata costretta a chiudere i battenti. Anche l’antica merceria di Vincenzo (interpretato da Edoardo Leo) e Matilde (interpretata da una goffa e occhialuta Laura Chiatti) rischia di essere chiusa ed ipotecata. La monotona vita priva di speranza dei cittadini di Monopoli viene sconvolta dal ritorno in paese di Giuliana, una sedicente “regina del burlesque”, nota nel mondo dello spettacolo come Mimì La Petite. Quest’ultimo personaggio, interpretato da Sabrina Impacciatore, riesce a convincere alcune donne del paese, tra le quali pure Matilde, di intraprendere con lei un tour di Burlesque, in modo da racimolare qualche soldo per mantenere le rispettive famiglie, ma anche per cercare di realizzarsi e conoscere il mondo al di fuori del piccolo paese d’origine.

Ecco che allora i mariti si ritrovano a dover fare i lavori di casa, aspettando la fine della cassa integrazione che si avvicina inesorabile, mentre le mogli portano a casa uno stipendio sostanzioso, nascondendo dietro ad un impiego alberghiero la loro attuale professione. Ma quando questi scopriranno da dove proviene il nuovo “salario” delle donne del paese, non riusciranno ad accettare e capire la loro trasformazione, non comprendendo la differenza “tra soubrette e mignotta”.

La regista Manuela Tempesta, in questa nuova commedia, focalizza la sua attenzione sul ruolo fondamentale della donna ai tempi della “crisi”. Nella vita come nel burlesque, che non è uno spogliarello ma una suggestione, “la donna non è oggetto ma soggetto”. Proprio sulle spalle delle donne, infatti, ricade la responsabilità della famiglia e il compito di organizzare la vita nel paese (dovere che spetta alla rappresentante sindacale del luogo, interpretata da Caterina Guzzanti).

Ma, come suggerisce il nome del paese, Monopoli, le protagoniste gireranno in tutta Italia con i loro spettacoli, per poi tornare al Via!, al punto di partenza. Pur avendo ottenuto l’opportunità di realizzarsi ed emanciparsi, diventando “altro” da quello voluto dai compaesani (non certo dalle ampie vedute), decidono infatti di tornare alle loro vite monotone e fatte di sacrifici, ma ripagate dall’amore dei mariti.

“Pane e Burlesque” è una commedia divertente ed ironica, che all’emancipazione femminista preferisce un bel lieto fine fiabesco, un po’ troppo classico e già visto. Rimane però un film grazioso e leggero, che fa passare piacevolmente una bella ora e mezza.

Francesco Parisini

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