Pronostici rispettati alle elezioni di Romano di Lombardia. Dopo il primo turno di domenica 25 maggio, a contendersi la poltrona di sindaco al ballottaggio saranno Sebastian Nicoli con la lista Nicoli sindaco, sostenuto dal Partito democratico, che ha ottenuto 3526 voti (il 37,08 %), e Paolo Patelli della Lega Nord e da Forza Italia, che ne ha totalizzati 2549 (il 26,81 %).
Eliminati dalla corsa alla carica di primo cittadino della Bassa il sindaco uscente Michele Lamera, che dopo la scissione con il centro-destra ha racimolato comunque 2202 voti (23,16 %) e Mirosa Servidati, in rottura con il Partito Democratico, che si deve accontentare di 1230 voti (12,93 %).
“Dopo gli esiti delle Europee ci aspettavamo un buon risultato, diciamo che lo scenario si è ripetuto – ha commentato un soddisfatto Sebastian Nicoli a Bergamonews-. Dieci punti avanti sul nostro rivale Patelli sono un buon punto di partenza in vista del ballottaggio.
Però dobbiam stare con i piedi per terra e valutare con i candidati sindaci esclusi le eventuali alleanze. Lamera gareggiava da solo e ha ottenuto un ottimo risultato, mentre la Servidati non è stata il valore aggiunto che sperava di essere”.
Gioisce anche il leghista Patelli, che arriva al secondo turno anche se con un ampio svantaggio: “L’effetto Renzi e i suoi famosi 80 euro hanno influito anche qui a Romano. Cinque anni fa il vento, a livello nazionale, girava dalla nostra parte, mentre ora è tutto sul Pd. Il distacco da Nicoli è elevato, ma noi non ci diamo affatto per vinti.
Studieremo un piano preciso in vista del ballottaggio, valutando anche possibili alleanze con gli altri due candidati esclusi. Faccio i complimenti a Lamera per il sorprendente risultato, mentre la Servidati ha ottenuto quello che ci aspettavamo ottenesse”.
commenta