Due giornate formative, il 26 e il 27 maggio, nel auditorium alla Casa del giovane, offriranno l’occasione per conoscere ed affrontare i punti cruciali, le domande e le questioni centrali della relazione d’aiuto, che nel delicato percorso di uscita dalla violenza, accompagnano le donne verso la rinascita e la libertà.
Saper accogliere, ascoltare, comprendere, imparare ad accettare, incoraggiare… sono parole e pensieri che si affollano nella mente degli operatori che si trovano ogni giorno di fronte alla richiesta di persone che chiedono aiuto.
Molte sono donne che, spesso, chiedono per i loro figli e la loro famiglia, prima ancora che per loro stesse.
Richieste talvolta esplicite, ma più volte implicite, perchè la violenza subita richiede un permesso speciale per essere espressa. Come fare? Come permettere alle parole di dire, ai gesti di fare e ai pensieri di esistere? Come aiutarle a trasformare il dolore in forza? Perchè in ogni donna c’è della forza, anche se questa è stata schiacciata e nascosta dalle troppe umiliazioni e dalle botte. Ecco allora che bisogna trovarla, riscoprirla e farla emergere.
Il percorso da compiere è sempre lungo e difficile, mai lineare e le risorse da attivare molte.
Lo scopo principale di queste due giornate di formazione è quello di affrontare i punti cruciali, le domande e le questioni centrali connesse alla relazione d’aiuto, che nel lungo percorso di uscita dalla violenza, accompagnano le donne verso l’autodeterminazione.
Per maggiori informazioni www.asl.bergamo.it
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