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Confindustria

Il neo-presidente Zappa: “Riscopriamo l’orgoglio di essere metalmeccanici” fotogallery

Il nuovo presidente dei Metalmeccanici di Confindustria è Roberto Zappa, presidente e amministratore delegato di Sematic. Ingegnere, 55 anni, padre di tre figli all'assemblea dei metalmeccanici è stato eletto nuovo presidente. Guiderà il gruppo per i prossimi quattro anni.

La provincia orobica è la terza a livello nazionale per il settore metalmeccanico dopo Milano e Torino. Se il settore negli ultimi quattro anni ha visto perdere a livello italiano il 12% degli addetti, in bergamasca l’urto della disoccupazione nel settore è stato della meta: il 6%. Non è un risultato da poco, per le circa 500 aziende metalmeccaniche che rappresentano la maggioranza delle oltre 1.300 imprese che compongono Confindustria Bergamo.

Roberto Zappa, presidente della Sematic, è il nuovo presidente del gruppo industriali metalmeccanici di Confindustria Bergamo e raccoglie il timone da Raffaele Ghilardi.

Presidente questa tenuta dell’occupazione in terra bergamasca è un buon auspicio per la ripresa?

“È il sintomo del fatto l’imprenditore bergamasco non molla. Il tema fondamentale è questo: l’imprenditore bergamasco ha l’orgoglio di ciò che fa e ce la mette tutta. Per quanto riuscirà a farlo non è dato sapere. Sicuramente non è aiutato dalla istituzioni, non è aiutato dal sistema. Confindustria fa la sua parte, il ruolo di Confindustria è aiutare le imprese ma non può sostituire a loro, ma le aiuterà: piccole o grandi che siano”.

Il comparto soffre, eppure trascina l’export.

“Il lavoro continua ad essere scarso, a salvarci è l’export. Ma c’è la necessità che le aziende si attrezzino per affrontarlo con innovazione, ricerca e formazione. Vorrei costituire un gruppo molto coeso, poi discuteremo del programma e lo sottoporremo al direttivo”.

In questa crisi a pagarne le spese sono state soprattutto le piccole imprese. Mentre le grandi hanno trovato sbocchi sull’export. Come si può intervenire?

“Le aziende internazionalizzate, che sono quelle che rappresentano la media impresa, sono un modello che trascinano nei mercati mondiali anche le piccole imprese. È molte importante che tutte facciano la loro parte, le piccole realizzino parti per le medie e le medie aiutino le grandi. È un lavoro di squadra, ognuno deve fare la proprio parte. Noi, come Confindustria, ci impegneremo per non depauperare il patrimonio delle nostre aziende”.

 

 

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