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Verso il voto

Simone Scagnelli, Idv: “Lavoro e questione morale dai Comuni all’Europa”

Simone Scagnelli, segretario provinciale dell'Italia dei Valori di Bergamo, è intervenuto venerdì sera a Bergamo al dibattito sul futuro dell'Europa al quale hanno partecipato Maurizio Zipponi e Luciano Consolati.

“Bisogna che i cittadini tornino a guardare con fiducia alla politica – è quanto ha dichiarato il Segretario Provinciale IDV Bergamo, Simone Scagnelli – e noi vogliamo dire ai bergamaschi che di IdV ci si può fidare perché i nostri candidati sono persone che hanno deciso di impegnarsi per passione. Scegliere di candidarsi oggi con l’Italia dei Valori significa credere nel principio secondo il quale la politica è un servizio da rendere e non un privilegio da ricevere. Siamo consapevoli che il nostro percorso è in salita rispetto ad altri partiti e movimenti, ma la coerenza, il coraggio e la determinazione nel perseguire il nostro progetto politico non manca. All’incontro di ieri in piazza Pontida a Bergamo era presente anche il Responsabile Nazionale del Dipartimento lavoro, Maurizio Zipponi e il candidato al Parlamento Europeo, Luciano Consolati.

“Le recenti vicende politiche e giudiziarie – ha dichiarato Zipponi – confermano quanto nel nostro paese, ad ogni livello, sia indispensabile rilanciare la questione morale. Mafia e corruzione minacciano in modo particolare le economie solide e Bergamo non fa eccezione. Per quanto riguarda il lavoro, il salvataggio di Electrolux rappresenta un passo in avanti verso la ripresa ma bisogna anche contrastare l’eccessivo ricorso allo strumento del precariato. E’ fondamentale restituire dignità e certezze al lavoro e alle PMI, specie dove la cultura d’impresa è radicata”.

“L’Europa che vogliamo – ha affermato Luciano Consolati – non è certo quella a pensiero unico o germanocentrica, per questo serve riscoprire l’orgoglio di essere italiani ed europei. L’Europa che fino ad oggi abbiamo vissuto è come una casa che è stata costruita partendo dal tetto invece che dalle fondamenta. I disagi che il nostro paese ha subito con l’introduzione dell’euro, specie in termini di potere d’acquisto, sono dovuti alla totale assenza di una politica economica capace di armonizzare sistemi economici diversi tra loro. Impossibile far indossare a persone diverse una divisa di taglia unica. Sarebbe sbagliato – ha concluso Consolati – uscire dall’Europa, al contrario serve più Europa in termini di contrattazione, fiscalità e credito, ribaltando la visione neoliberista e l’austerity imposta dal fondo monetario internazionale. L’Europa deve tornare a essere opportunità e non freno alla ripresa economica, con particolare attenzione verso lo sviluppo ecosostenibile, la green economy, l’energia rinnovabile e l’agricoltura”.

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