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Centrosinistra

Nuovo dossier su Gori Stavolta riguarda l’Imu “Basta, è inaccettabile”

“E' inaccettabile questa campagna elettorale che si alimenta a colpi di dossier”. Giorgio Gori si sfoga. Lo fa di fronte all'ennesima accusa mossa dopo il caso veranda abusiva scoppiato venerdì scorso. Stavolta c'è di mezzo l'Imu dell'abitazione di via Osmano, in Città alta.

“E’ inaccettabile questa campagna elettorale che si alimenta a colpi di dossier”. Giorgio Gori si sfoga. Lo fa di fronte all’ennesima accusa mossa dopo il caso veranda abusiva scoppiato venerdì scorso. Stavolta c’è di mezzo l’Imu dell’abitazione di via Osmano, in Città alta. Da indiscrezioni trapelate da un dossier sembrerebbe che la famiglia Gori-Parodi, intestatari singolarmente di due porzioni di un appartamento di lusso, avrebbe qualche problema relativo alle detrazioni dell’aliquota prima e seconda casa previste dall’Imposta municipale unica. Almeno questa è l’accusa contenuta nei documenti. Da una prima verifica però non emergerebbero irregolarità.

Il rilievo è emerso durante la conferenza stampa indetta in fretta e furia, alle 20.45 di venerdì 16 maggio, per cercare di anticipare la possibile uscita di una notizia riguardante il candidato del centrosinistra. Le voci circolate negli ultimi giorni infatti paventavano l’avvento della fase 2 dell’offensiva leghista.

Gori cerca di prevenire le accuse, sbagliando però obbiettivo. “Circola un dossier in cui si prefigura un reato di tipo fiscale – spiega Gori, assistito via smartphone dal commercialista Carlo Bergamo -, irregolarità riguardo all’Iva pagata all’acquisto della mia casa. Vorrei darvi elementi per fari capire che tutto è stato fatto in assoluta regolarità”. Interviene il commercialista Bergamo. “L’immobile oggetto di acquisto è di lusso. Siccome è stato operato un restauro di tipo conservativo è stata applicata l’Iva al 10%, così come prevede la legge”. Gori ha deciso anche di non usufruire dell’agevolazione prevista per le ristrutturazioni, come conferma il costruttore Renato Guatterini che ha seguito i lavori di riqualificazione del palazzo. “Non abbiamo chiesto il recupero del 36%, vi prego di sottolinearlo perché è molto importante”.

Fin qui tutto regolare, salvo il dubbio relativo all’Imu sulla prima casa e alle due porzioni dell’appartamento, una intestata alla moglie Cristina Parodi e l’altra allo stesso Giorgio Gori. Il commercialista Carlo Bergamo è all’estero e dal cellulare non può dare delucidazioni precise perché sprovvisto delle carte. “Non so darvi una risposta, ma eventualmente saremmo di fronte a una sanzione di poche decine di euro”.

Il candidato del centrosinistra punta il dito contro la coalizione di centrodestra e non risparmia critiche anche alla stampa, che in questo caso come in quello della veranda, “ha responsabilità”. “Voglio denunciare un atteggiamento inaccettabile che mette in ombra qualunque tipo di dibattito politico che riguarda i bisogni dei bergamaschi – spiega Gori -. Noi abbiamo fatto le cose per bene. Non abbiamo nulla da nascondere. Non esiste questo modo di fare politica senza che ci possa essere una condivisione da parte della coalizione”. Il riferimento è evidentemente al sindaco Franco Tentorio, che sulla questione veranda non ha speso una parola, ma che lasciando fare avrebbe avallato l’attacco della Lega Nord. “E’ molto pericoloso che la dialettica politica sia oscurata da un’attività di dossieraggio accanita. Può succedere che un pezzo significativo della coalizione la metta in pratica senza che ci sia una condivisione?”

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